Il cordoglio di Milano a Philippe Daverio. Venerdì 4 i funerali in forma privata
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La sala sarà allestita nella sala della Passione, a Brera dalle 9.30 alle 18.30.
I funerali si terranno in forma privata, a causa delle restrizioni legate al Covid, il giorno venerdì 4.
Daverio era membro del comitato scientifico e amico di Brera.
(PRIMAPRESS) - MILANO - Si apre giovedì 3 settembre la camera ardente dello storico dell’arte e saggista Philippe Daverio (70) scomparso questa mattina mentre era ricoverato all’Istituto dei Tumori di Milano. (PrimaPress)
Ne parlano anche altre testate
Daverio e la difesa (parziale) di Palazzo Muratori. A riabilitare Palazzo Muratori ci pensò effettivamente proprio il critico d’arte intervenuto in un incontro organizzato in città, restando sempre molto cauto sul suo giudizio. (Prima Treviglio)
Leggi anche: E’ morto lo storico dell'arte Philippe Daverio alberto mattioli alberto mattioli. Era di destra o di sinistra? Vittorio Sgarbi si sente l’ultimo dei critici d’arte pop dopo la scomparsa del quasi coetaneo Philippe Daverio. (La Stampa)
Era il 2005 ma Philippe Daverio ancora oggi è ben presente nella memoria collettiva dei biellesi che, attraverso quella spettacolare mostra-evento avevano imparato a conoscerlo. Da curatore di mostre e conduttore tv, con «Il filo della lana» Daverio era diventato l’«architetto» dell’evento e il coordinatore di un gruppo di 60 persone che erano in continuo fermento creativo. (La Stampa)
Milano, 3 settenbre 2020 - «La morte di Philippe Daverio? Philippe non è stato solo un assessore della mia Giunta milanese, è stato soprattutto un mio amico. (IL GIORNO)
Di colleghi televisivi, considerate le numerose occasioni nelle quali Daverio ha partecipato a tante trasmissioni come ospite, oltre che da conduttore. Ma in ogni caso stile e conoscenze, insieme, hanno fornito a molti lo stimolo per interessarsi al mondo dell’arte. (Il Fatto Quotidiano)
I critici (lo status di curatore non era ancora sancito) e gli storici dell’arte si dimostrarono più interessanti degli artisti dai quali avevano caso mai mutuato stravaganze comportamentali e guardaroba improbabili. (Il giornale dell'Arte)