Addio a Philippe Daverio "Era un amico di Modena" - il Resto del Carlino

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Sulla vicinanza tra lui e Modena, è buon testimone il sindaco Gian Carlo Muzzarelli: "Amico di Modena e divulgatore prezioso per la sua capacità di far percepire aspetti anche sottili e sfumature dell’arte in rapporto con la storia e con la vita.

Philippe Daverio, il critico d’arte nonché personaggio televisivo scomparso ieri all’età di 71 anni, era amico della nostra città.

Con Philippe Daverio se ne va un pezzo importante della nostra cultura e un lettore eclettico e mai banale del mondo contemporaneo. (il Resto del Carlino)

Ne parlano anche altri media

La sala sarà allestita nella sala della Passione, a Brera dalle 9.30 alle 18.30. Daverio era membro del comitato scientifico e amico di Brera. (PrimaPress)

Vittorio Sgarbi si sente l’ultimo dei critici d’arte pop dopo la scomparsa del quasi coetaneo Philippe Daverio. «Ho 68 anni, lui ne aveva 70, lo conoscevo da 40 e per me era come un fratello, talvolta un padre». (La Stampa)

Da curatore di mostre e conduttore tv, con «Il filo della lana» Daverio era diventato l’«architetto» dell’evento e il coordinatore di un gruppo di 60 persone che erano in continuo fermento creativo. La nostra prima installazione vera e propria fu organizzata con lui a Milano, quando era assessore alla Cultura. (La Stampa)

Di colleghi televisivi, considerate le numerose occasioni nelle quali Daverio ha partecipato a tante trasmissioni come ospite, oltre che da conduttore. Ma in ogni caso stile e conoscenze, insieme, hanno fornito a molti lo stimolo per interessarsi al mondo dell’arte. (Il Fatto Quotidiano)

Palazzo Muratori è rimasto al suo posto anche se continuava a piacere a pochi, come l’ex sindaco Emilio Tognoli. Daverio e la difesa (parziale) di Palazzo Muratori. A riabilitare Palazzo Muratori ci pensò effettivamente proprio il critico d’arte intervenuto in un incontro organizzato in città, restando sempre molto cauto sul suo giudizio. (Prima Treviglio)

Fu allora che alcuni suoi protagonisti diventarono improvvisamente popolari, catapultati nelle case degli italiani dal talk show di Maurizio Costanzo come pittoreschi fenomeni da baraccone. (Il giornale dell'Arte)