Attacco all’Iran, borse in calo, fiammata del gas sui rischi nello stretto di Hormuz. S&P taglia il rating di Israele
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Contraccolpi, contenuti, sui mercati dopo l’attacco di Israele all’Iran che mantiene alta la tensione nell’area da cui proviene una bella fetta del petrolio e del gas consumati nel mondo. Il brent, petrolio estratto nel mare del Nord che fa da riferimento per gli scambi europei, è in rialzo di circa il 2% e si riavvicina a quota 90 dollari al barile. Più sostenuto il rincaro del gas che sul mercato di Amsterdam passa di mano a quasi 34 euro il megawatt/ora, in rialzo di circa il 5% rispetto a ieri. (Il Fatto Quotidiano)
Su altri giornali
L'Iran ha attivato il suo sistema di difesa aerea su molteplici città, secondo quanto riferiscono i media statali. Ci viene garantito che i siti nucleari sono in sicurezza. (Il Giornale d'Italia)
In testa Terna (+1,84%) ed Enel (+1,1%). Il Medio Oriente fa meno paura, con l'Iran che ha ridimensionato l'attacco da parte di Israele e anche lo spread tra Btp e Bund resta nell'area dei 142 punti con il rendimento del decennale italiano stabile al 3,9%. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Sembra così scampata un'ulteriore escalation dei conflitti in Medio Oriente: le quotazioni di greggio hanno preso la via del ribasso. (Finanza Repubblica)
Petrolio e oro sono balzati in alto, anche se nel frattempo hanno ripiegato, dopo la notizia che l'esercito israeliano ha colpito l'Iran, in quella che sembra essere la prima risposta militare di Israele all'attacco iraniano contro Israele cinque giorni fa. (Finanza Repubblica)
In serata è attesa la decisione di S&P sul rating dell'Italia. Poco mosso lo spread tra Btp e Bund a 142 punti. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Il contrattacco israeliano sull’Iran appesantisce le borse asiatiche e spinge quelle europee al ribasso. Il petrolio scatta oltre i 90 dollari ma poi retrocede. A Piazza Affari occhi su Tim e Unicredit (FIRSTonline)