Recuperato il bus caduto nel Po: "Operazione complessa" FOTO E
Articolo Precedente
Articolo Successivo
Sono terminate poco dopo le 21.15 le operazioni di recupero del bus caduto nelle acque del Po , dopo aver rotto una balaustra dei Murazzi, dove ha perso la vita il conducente. Operazione complessa I... (Virgilio)
Se ne è parlato anche su altre testate
Si chiamava Nicola Di Carlo l'autista del pullman che ha perso la vita ieri pomeriggio, dopo che il mezzo di cui era alla guida è precipitato nelle acque del fiume Po a Torino. (Sky Tg24 )
L’autista, Nicola Di Carlo, 63 anni, forse colpito da malore, è morto sul colpo nonostante i tentativi di rianimarlo. «Stavamo montando i tavolini lungo il fiume e ci si è parata davanti una scena da film horror, un pullman era a penzoloni giù dal muretto, è rimasto in quella posizione per una manciata di interminabili secondi e poi con un boato si è inabissato nell’acqua». (ilmessaggero.it)
Sono proseguite a Torino le operazioni dei vigili del fuoco per estrarre dal fiume Po il pullman turistico finito in acqua mercoledì pomeriggio. Nell’incidente è morto l’autista del mezzo. Le gru hanno sollevato il bus e dopo aver fatto defluire l’acqua all’interno, lo hanno posto sulla sede stradale. (LAPRESSE)
TORINO. Nicola Di Carlo, 64 anni, originario dell’Abruzzo ma residente ormai da tempo a Guglionesi, un comune in provincia di Campobasso in Molise. Imprenditore, era fondatore e titolare della Di Carlo Tours, un’azienda di trasporti creata e gestita insieme ai figli specializzata nell’organizzazione di viaggi turistici e scolastici. (Il Centro)
Dopo un lungo tentativo di rianimarlo, l'uomo è stato dichiarato morto. Il mezzo ha sfondato un parapetto, è precipitato nel fiume e si è parzialmente inabissato. (il Giornale)
"In questo momento chiedo di rispettare il nostro dolore". Sono le parole affrante di Carmine Di Carlo, figlio di Nicola Di Carlo, l'autista precipitato con il pullman nel Po, ieri pomeriggio, in piazza Vittorio Veneto, nel pieno centro di Torino all’altezza dei Murazzi (La Repubblica)