Il no a von der Layen che mette l’Italia nei guai a Bruxelles

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Il Mattino di Padova INTERNO

Il romanzo che racconterà la storia dell’Italia in Europa nei prossimi mesi è destinato a intitolarsi Le conseguenze dello strappo: un dramma che si spera a lieto fine, sebbene non appaia scevro da prospettive tragicomiche. Il “no” di FdI e Lega alla rielezione di Ursula von der Leyen alla Commissione Ue è una mossa quasi priva di precedenti nell’alleanza a dodici stell… (Il Mattino di Padova)

Ne parlano anche altri media

Ursula von der Leyen ce l’ha fatta: è stata rieletta presidente della Commissione europea per un nuovo mandato quinquennale. Il nuovo Parlamento europeo, insediatosi dopo le elezioni del mese scorso, le ha di fatto rinnovato il mandato con 401 voti a favore, 284 contrari e 15 astenuti. (ISPI)

Confagricoltura si è complimentata con la Presidente Ursula von der Leyen per la rielezione L’auspicio è che l’agricoltura torni ad essere una colonna portante dell’Unione e che la Presidente resti favorevole a una transizione verde costruita insieme agli agricoltori. (Impresa Italiana)

E anche l’Europarlamento si è spostato più a destra» Il co-presidente dell’Ecr, Nicola Procaccini, spiega il no del suo partito, FdI, alla rielezione di von der Leyen. (Milano Finanza)

Von der Leyen elezioni, l’amarezza di Meloni: "Non condividiamo modi e meriti. Ma Roma avrà comunque un ruolo"

Chi ieri s’è preoccupato quando ha saputo che il partito di Meloni all’Europarlamento ha votato contro la riconferma di Von der Leyen, la presidente della Commissione europea rieletta per un secondo mandato con 401 voti, può tranquillizzarsi. (La Stampa)

Mi parve, allora, una scelta di auto-isolamento a fronte dell’ ingresso in una “union sacrée” che, nella mia visione, sarebbe stata una legittimazione definitiva e di chiusura irreversibile all’accusa di antifascismo. (Secolo d'Italia)

A spingere verso il "no" è stato un principio di coerenza, spiega Giorgia Meloni quando tutto è finito, in un videomessaggio di 52 minuti: "Siamo rimasti coerenti con la posizione espressa nel Consiglio europeo di non condivisione del metodo e del merito". (QUOTIDIANO NAZIONALE)