Chi è Vittorio Rizzi, il nuovo direttore dei servizi segreti che prende il posto di Elisabetta Belloni
Articolo Precedente
Articolo Successivo
Lo ha confermato la premier Giorgia Meloni durante la sua conferenza stampa organizzata dal Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti insieme all’Associazione Stampa Parlamentare Il governo ha scelto Vittorio Rizzi, l’attuale vicedirettore Aisi ed ex vicecapo della polizia, come sostituto della dimissionaria Elisabetta Belloni alla guida del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza della presidenza del Consiglio. (Open)
Su altre fonti
Leggi tutta la notizia (Virgilio)
Il post Elisabetta Belloni è iniziato. La nomina, definita «un passo significativo per la sicurezza nazionale», sarà formalizzata nel Consiglio dei Ministri convocato per oggi pomeriggio. (ilmattino.it)
Ha alle sue spalle una carriera prestigiosa nella Polizia di Stato, con risultati apprezzati ovunque". "Per la sostituzione di Elisabetta Belloni al vertice dei Servizi abbiamo deciso di nominare il prefetto Vittorio Rizzi, attuale vicedirettore dell'Aisi. (Today.it)
Alla fine, dalla ampia rosa di candidature tutte di rilievo, la premier Meloni ha tirato fuori il profilo giudicato più adatto a sedere sulla poltrona di Elisabetta Belloni per coordinare l’intelligence italiana: quello di Vittorio Rizzi, 65 anni, già approdato ai Servizi un anno e mezzo fa con la nomina a vicedirettore dell’Aisi, il servizio di sicurezza interno. (la Repubblica)
Il prefetto Vittorio Rizzi sarà il nuovo capo del Dipartimento delle Informazioni per la Sicurezza (Dis). «Abbiamo deciso di nominare il prefetto Vittorio Rizzi, una figura di spicco della Polizia di Stato con una carriera straordinaria sia a livello nazionale che internazionale», ha dichiarato Meloni, evidenziando i risultati operativi e l’esperienza del prefetto. (ilmessaggero.it)
Quasi una settimana prima del 15 gennaio, l’ultimo gio… Nella serata di oggi, a valle del consiglio dei ministri convocato per le 18, dovrebbe arrivare il nome del nuovo direttore. (la Repubblica)