Ian Bremmer: "Tenete d'occhio l'affluenza, sarà decisiva"

Ian Bremmer: Tenete d'occhio l'affluenza, sarà decisiva
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La Stampa ESTERI

NEW YORK. «Il fattore determinante per l’esito del voto sarà l’affluenza, cosa di cui i sondaggi non tengono sufficientemente conto». A dirlo è Ian Bremmer, fondatore di Eurasia Group, la principale società di consulenza mondiale sui rischi geopolitici, seco cui nel Risico delle autocrazie del Pianeta, la Russia vorrebbe vedere eletto Donald Trump, mentre Iran e Cina vorrebbero Kamala Harris alla… (La Stampa)

Su altri media

In una campagna elettorale agli sgoccioli, con uno scenario che alimenta sensazioni che cambiano di continuo, ci sono alcuni numeri che spiegano la strategia di Donald Trump per tornare alla Casa Bianca con le elezioni di martedì. (Liberoquotidiano.it)

Con l'avvicinarsi del giorno delle elezioni e la parità nei sondaggi, i sostenitori dei due candidati alla presidenza degli Stati Uniti hanno raccontato a Euronews le loro diverse versioni della realtà In attesa del comizio di Donald Trump a Milwaukee i supporter erano di buon umore, sorridevano e ridevano - in alcuni casi con la birra in mano - mentre scendevano alla Fiserv Arena da 18.000 posti, a poche ore dall'arrivo dell'ex presidente. (Euronews Italiano)

Dopo il blitz al “Saturday Night Live” a New York, Kamala Harris nell’ultima domenica preelettorale è in Michigan, visita una chiesa di Detroit, poi va a Lansing e dice «di aver spedito la scheda in California»; Donald Trump fa la trottola fra Pennsylvania, Georgia e North Carolina dove tornerà anche oggi a caccia di indecisi e voti da conquistare. (La Stampa)

Assalto alla democrazia, alla scienza e ai diritti: cosa succede se vince Trump

"Trump non si arrenderà di fronte a nessuna evidenza": ne è convinto l'analista Ian Bremmer, esperto di rischi globali nonché fondatore del think tank Eurasia Group. Donald Trump vede per sé una sola possibilità: quella di vincere. (Liberoquotidiano.it)

La verità indicibile omessa deliberatamente da molti commentatori e corrispondenti italiani è che la leadership democratica americana, a luglio, decise di cambiare candidato, forzando Joe Biden alla rinuncia, non tanto per assicurarsi la vittoria ma per limitare le perdite. (L'HuffPost)

Se il primo mandato di Trump è stato contraddistinto da caos, malagestione e incompetenza – lo stesso ex presidente, del resto, nemmeno si aspettava di vincere – il secondo sarebbe preparato fin nei minimi dettagli e imprimerebbe una svolta autoritaria senza precedenti nella storia statunitense. (Valigia Blu)