gasperini vince il premio bearzot e parla di atalanta, futuro e solidarietà

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SPORT

Gian Piero Gasperini, alla guida dell’Atalanta dal 2016, è stato premiato questa mattina a Roma, nel Salone d’Onore del Coni, con il riconoscimento intitolato a Enzo Bearzot. La motivazione, che lo definisce un «fenomeno unico» per la continuità dimostrata sulla panchina nerazzurra, ha sottolineato la sua capacità di coniugare risultati e bel gioco, senza mai perdere di vista la serietà e la coesione del gruppo. Un percorso culminato con la vittoria dell’Europa League, ultimo trofeo alzato da una squadra italiana in campo internazionale.

Interrogato sulla corsa allo scudetto, Gasperini ha ammesso che il distacco dall’Inter, dopo l’ultimo scontro diretto, rende tutto più complicato. «Ma togliere i sogni ai tifosi? Mai», ha aggiunto con un sorriso, lasciando intendere che l’obiettivo, per quanto difficile, resta quello di «inseguire l’impossibile». Quanto al futuro, il tecnico genovese ha evitato di sbilanciarsi, limitandosi a ricordare che, al momento, la sua casa è ancora a Bergamo. Un legame durato nove anni, raro nel calcio moderno, che però sembra avviarsi verso un epilogo. «Nelle storie c’è sempre un inizio e una fine», ha osservato, senza nascondere un velo di malinconia.

Tra i temi toccati, anche quello di una possibile panchina alla Roma, ipotesi che Gasperini non ha né confermato né smentito, limitandosi a domandarsi retoricamente: «A chi non piacerebbe?». Intanto, però, ha scelto di devolvere l’intero premio in denaro all’Accademia dello Sport per la Solidarietà, realtà bergamasca che sostiene da tempo. «Opera sul territorio con finalità nobili», ha spiegato, lodando l’impegno del presidente Giovanni Licini.