Non c'è gara in Emilia. De Pascale apre a Meloni
Articolo Precedente
Articolo Successivo
Nostro inviato a Bologna C'è un accenno di recupero, rispetto al tracollo delle Europee. Ma oltre non si va e già nel primo pomeriggio si capisce quel che già si sapeva attraverso i sondaggi: il centrodestra non sfonda in Emilia- Romagna, regione che gioca in un campionato a parte, con la Toscana e non segue il trend del resto d'Italia. Dodici punti di distacco, quindici, sedici, la forbice si allarga a favore di Michele de Pascale, sindaco uscente di Ravenna, Pd dell'ultima generazione ma legato alla nomenklatura di un partito che qui ha fatto la storia. (il Giornale)
Se ne è parlato anche su altri giornali
Inseguita da selfie e abbracci, non cede tuttavia all’euforia che la circonda. Bologna — «Questa è una vittoria plurale e collettiva a cui hanno contribuito tutte le forze progressiste: ci indica la direzione per costruire l’alternativa alle destre». (la Repubblica)
Questo però potrebbe rappresentare un limite per la coalizione. Livio Gigliuto, sondaggista e presidente dell'Istituto Piepoli, analizza i risultati definitivi delle elezioni regionali in Emilia-Romagna e Umbria, che hanno decretato la vittoria di Michele De Pascale e Stefania Proietti: "Tutte le forze del centrosinistra sono 'condannate' a stare insieme se vogliono vincere. (Fanpage.it)
Elly Schlein dice che quella del Campo Largo in Emilia-Romagna e Umbria è «una vittoria plurale e collettiva a cui hanno contribuito tutte le forze progressiste: ci indica la direzione per costruire l’alternativa alle destre». (Open)