La crisi della Transnistria spiegata
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La Transnistria, una provincia moldava separata e fedele alla Russia, è stata al centro delle cronache questa settimana per una crisi energetica innescata dalla recente decisione dell’Ucraina di sospendere un accordo per la fornitura di gas russo attraverso il suo territorio alla regione. Centinaia di migliaia di persone in Transnistria devono ora affrontare un rigido inverno senza gas, riscaldamento o elettricità dopo che la leadership sostenuta dal Cremlino a Tiraspol, la capitale della provincia, ha rifiutato le offerte di garantire alternative dalla Moldova. (EURACTIV Italia)
Ne parlano anche altri media
Complici le temperature più rigide e lo stop al transito del gas russo attraverso l’Ucraina, i prezzi del gas salgono, arrivando a toccare i 50 dollari. Uno scenario che insieme alla sospensione temporanea di una settimana dell’impianto Lng di Equinor in Norvegia per il guasto di un compressore, comporterà a detta degli esperti un aumento dei prezzi nelle prossime settimane. (Wall Street Italia)
Il presidente di Nomisma Energia Davide Tabarelli: «Le aziende dovranno tagliare o chiuderanno. (La Verità)
Di Giuseppe Gagliano – (Notizie Geopolitiche)
«Abbiamo in questo momento uno stoccaggio che sfiora l'80%, pari a circa dieci miliardi di metri cubi di disponibilità», ha dichiarato sottolineando che «riusciamo a fare fronte al passaggio invernale dei prossimi due mesi sotto l'aspetto quantitativo». (il Giornale)
Città del Vaticano Le tariffe per il trasporto del gas naturale in Ucraina aumenteranno di almeno il 305 per cento. Si sono infatti significativamente ridotti i ricavi dell'operatore del sistema di trasporto ucraino. (Vatican News - Italiano)
La Moldavia è in preda al gelo dopo il taglio delle forniture di gas russo alla regione separatista della Transnistria e la situazione ha costretto il premier Recean a prendere provvedimenti di emergenza. (ilmessaggero.it)