TRANSNISTRIA. Stop al gas russo, fabbriche ferme e popolazione al gelo

TRANSNISTRIA. Stop al gas russo, fabbriche ferme e popolazione al gelo
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East Journal ESTERI

Dal primo gennaio 2025 la Transnistria è rimasta senza riscaldamento e acqua calda dopo che è stata interrotta la fornitura di gas russo all'Europa attraverso l’Ucraina. Una crisi energetica che sembra diventare sempre più geopolitica e umanitaria. Da TIRASPOL - L’anno nuovo si apre all’insegna della crisi energetica per la Transnistria, regione separatista filorussa della Moldavia con capitale Tiraspol, conosciuta anche come Pridnestrovie, dal nome russo Pridnestrovskaja Moldavskaja Respublika, PMR (East Journal)

La notizia riportata su altre testate

I mercati sapevano che l’accordo per il transito del gas russo era in scadenza. Colpa della speculazione?«Temo di sì — risponde Massimo Beccarello, direttore del centro di ricerca Cesisp dell’ateneo Milano Bicocca, esperto nel campo dell’energia —. (Corriere della Sera)

In molti sono oramai costretti a tagliare la legna da ardere per riscaldarsi. Altri hanno detto addio alle loro cucine a gas e comprato riscaldatori elettrici. Da quando il primo gennaio si è interrotto il flusso di gas russo verso la Moldova, la regione Transnistria sta affrontando massicce interruzioni del riscaldamento e dell’elettricità. (la Repubblica)

"Come tutte le misure di emergenza" adottate nel 2022 per fronteggiare la crisi dei prezzi dell'energia, "il tetto al prezzo del gas, il cosiddetto price-cap, è stato proposto in un contesto specifico e per un periodo di tempo limitato". (L'Eco di Bergamo)

L’Ucraina chiude il gas: l’unica salvezza è ricostruire l’economia europea sulla base di risorse europee

Centinaia di migliaia di persone in Transnistria devono ora affrontare un rigido inverno senza gas, riscaldamento o elettricità dopo che la leadership sostenuta dal Cremlino a Tiraspol, la capitale della provincia, ha rifiutato le offerte di garantire alternative dalla Moldova. (EURACTIV Italia)

La Moldavia è in preda al gelo dopo il taglio delle forniture di gas russo alla regione separatista della Transnistria e la situazione ha costretto il premier Recean a prendere provvedimenti di emergenza. (ilmessaggero.it)

Per il momento, non succede niente di grave. E’ passata piuttosto inosservata, per ora, la notizia che dal primo dell’anno l’Ucraina ha chiuso i metanodotti che trasportavano gas russo in Europa. (Il Fatto Quotidiano)