In fila ai seggi sotto la minaccia di possibili «bombe»
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Cait Conley, un consigliere senior del direttore della Cybersecurity and Infrastructure Security Agency, ha detto ai giornalisti che in ogni caso, sino a questo momento, «non ci sono stati incidenti di sicurezza a livello nazionale che minacciano di interrompere le elezioni su larga scala». Questo nonostante la persistenza di «un livello senza precedenti di influenza straniera e di disinformazione» che, con ogni probabilità, andrà oltre il giorno delle elezioni. (Corriere del Ticino)
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I protagonisti principali della disinformazione russa, dall'americano Dougan agli influencer finanziati da Russia Today (Open)
Nel 2016 gli hacker russi diffondevano online messaggi divisivi e infiammatori per fomentare l'indignazione, i loro post erano sfacciati e pieni di errori di ortografia e di strane sintassi. A distanza di otto anni dalle interferenze russe nelle elezioni presidenziali del 2016, i metodi di alcuni paesi stranieri sono diventati più sofisticati e difficili da rintracciare. (L'HuffPost)
– Fa discutere negli Stati Uniti un video che mostra un immigrato affermare di aver votato più volte: ovviamente nulla di vero, si tratta di un deepfake, un filmato falso ma molto realistico, spesso realizzato con l’intelligenza artificiale. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
L'intelligence americana mette in guardia sull'escalation di interferenze straniere sulle elezioni, denunciando il diffusione di disinformazione negli Stati in bilico da parte di attori russi sotto copertura. (La Gazzetta del Mezzogiorno)
L’allarme è stato lanciato dal Bureau della polizia federale (Fbi) e poi raccolto dalla Direzione nazionale dell’intelligence (Odni) e dall’Agenzia di sicurezza informatica (Cisa). «La Russia è attivamente implicata in un lavoro di disinformazione negli Stati chiave per orientare il risultato delle elezioni presidenziali». (Il Dubbio)
Dai ritratti dei candidati, alle percentuali dei sondaggi, dai procurati allarmi ai migranti, in queste elezioni americane non si sono salvati nemmeno cani e gatti. Iniziamo dal grande classico: la demolizione dell’avversario. (QUOTIDIANO NAZIONALE)