“In Puglia un medico su 2 vittima di violenza in ospedale”: l’inquietante report dell’Ordine. Sotto accusa gli accessi inutili al pronto soccorso

Fare il medico in Puglia è sempre più difficile. Aggressioni, minacce, insulti. Gli ultimi casi di cronaca inquadrano un’emergenza che, per anni, è rimasta in sordina. Prima di esplodere con episodi che hanno acceso i riflettori su una professione che vive, ormai da anni, un periodo di forti criticità. Il report annuale dell’Ordine dei Medici certifica i disagi di un’intera categoria paralizzata … (La Repubblica)

La notizia riportata su altri media

Per lo Smi servono investimenti per rafforzare la sanità, ospedaliera e territoriale, e valorizzare le professionalità. Ma “la questione sicurezza sui luoghi di lavoro deve diventare, inoltre, uno dei parametri che concorrono al raggiungimento degli obiettivi dei Direttori Generali di ASL e degli ospedali”. (Quotidiano Sanità)

Un provvedimento in linea con quanto già previsto per il contrasto della violenza negli stadi. Il ministero della Salute, in coordinamento con quello della Difesa e dell'Interno, ha allo studio nuove proposte normative per contrastare la violenza contro medici e infermieri negli ospedali che prevedano, tra l'altro "l'arresto in flagranza anche differito per coloro che si rendano responsabili di gravi atti di violenza nei confronti dei professionisti della sanità pubblica". (il Dolomiti)

Le aggressioni verbali, invece, piano piano si insinuano nella quotidianità. Diventa quasi “normale” sentirsi dire “muoviti, sbrigati, ho poco tempo”, “non sai chi sono io”, che quasi non ce ne si accorge nemmeno. (Corriere Romagna)

Leggi tutta la notizia Il confronto con direzioni aziendali, professionisti, sindacati ed ordini professionali ha avuto luogo all'Health... (Virgilio)

La sensazione di essere in pericolo, di non essere sufficientemente protetti, è provata dalla grande maggioranza dei professionisti del Sistema sanitario nazionale: nel 2023 sono stati circa 18mila gli operatori aggrediti. (Il Fatto Quotidiano)

Lo ha detto il ministro della Salute, Orazio Schillaci, rispondendo in Aula alla Camera a un'interrogazione sulle ulteriori misure per il contrasto delle aggressioni ai danni degli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie. (il Giornale)