Ungheria, addio al Pride: la legge di Orbán scuote l’Europa

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Un voto tra tensioni e fumogeni L’Ungheria di Viktor Orbán approva una legge choc che vieta il Pride di Budapest, scatenando proteste e accuse di repressione dei diritti LGBTQ+. Cosa significa per l’Europa? Dall’Ungheria una notizia che fa tremare i principi fondamentali dell’Unione Europea: il Parlamento ha approvato una legge che vieta la marcia annuale del Pride di Budapest, diventando il primo Paese UE a prendere una misura tanto drastica contro la comunità LGBTQ+. (BlogSicilia.it)

Ne parlano anche altre testate

Amnesty International Ungheria ha chiesto che non sia promulgata la legge che vieta i Pride e consente alle autorità di multare organizzatori e partecipanti, oltre che di utilizzare il riconoscimento facciale per identificarli. (Amnesty International)

La decisione ha sollevato critiche a livello internazionale, con accuse di discriminazione e violazione dei diritti umani. La legge mira a vietare la marcia del Pride perché violerebbe la legge ungherese sulla "protezione dei minori" del 2021, rendendo possibile multare chi partecipa all'evento. (Fanpage.it)

Il disegno di legge per impedire il Pride Lgbtq+ era stato presentato nei giorni scorsi da da Fidesz, il partito di Viktor Orbán. (il manifesto)

Viktor Orban dichiara guerra al Pride. Il partito del premier ungherese ha nuovamente presentato un disegno di legge con l'obiettivo di vietare la marcia del Pride e imporre multe a chiunque partecipi, organizzatori compresi. (Liberoquotidiano.it)

Ci sono state proteste, ma non ci sono state sorprese al Parlamento ungherese, chiamato oggi a decidere sulla possibilità di impedire nel paese il Pride, la marcia per i diritti Lgbt. (L'HuffPost)

Come da attese, il Parlamento ungherese ha approvato oggi una legge che vieta il Budapest Pride e consente alle autorità di utilizzare un software di riconoscimento facciale per identificare i partecipanti. (Il Fatto Quotidiano)