Ungheria, approvata la legge che vieta il Pride. Orban: "Woke pericolo per i nostri figli"

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il Giornale ESTERI

Nessuna sorpresa in Ungheria: approvata la legge che vieta il Pride. Il testo presentato dalla coalizione del governo guidato da Viktor Orban è stato approvato dal Parlamento magiaro con 136 voti a favore e 27 contrari. Un provvedimento destinato a riaccendere le polemiche su Budapest, poiché prevede il divieto delle marce del Pride sulla base della controversa legge per "la protezione dei minori" approvata nel 2021 per vietare la "promozione ed esibizione" dell'omosessualità ai minori. (il Giornale)

Su altre fonti

Il provvedimento, sostenuto dai due partiti della coalizione di governo, Fidesz, del premier Viktor Orbán, e il Partito Popolare Cristiano Democratico (Kdnp), introduce inoltre sanzioni per gli organizzatori e i partecipanti alla manifestazione. (Il Fatto Quotidiano)

L’Ungheria di Viktor Orbán approva una legge choc che vieta il Pride di Budapest, scatenando proteste e accuse di repressione dei diritti LGBTQ+. Cosa significa per l’Europa? Un voto tra tensioni e fumogeni (BlogSicilia.it)

Dopo le parole arrivano i fatti. Con una larga maggioranza di 136 voti favorevoli e 27 contrari, il Parlamento ungherese ha approvato oggi, martedì 18 marzo, una legge che vieta lo svolgimento del Pride e altre manifestazioni Lgbtq+ nel Paese. (EuropaToday)

Forti proteste tra le opposizioni, con episodi di tensione all’interno dell’aula parlamentare, tra cui il lancio di fumogeni Getting your Trinity Audio player ready... (Dire)

Viktor Orban dichiara guerra al Pride. Il partito del premier ungherese ha nuovamente presentato un disegno di legge con l'obiettivo di vietare la marcia del Pride e imporre multe a chiunque partecipi, organizzatori compresi. (Liberoquotidiano.it)

Hanno votato per il sì anche i deputati del partito di destra Jobbik e del partito di estrema destra Nostra Patria. La proposta avanzata da Fidesz, il partito del primo ministro Viktor Orban, è diventata legge a tutti gli effetti ora che il Parlamento l’ha approvata con una procedura accelerata eccezionale, peraltro a larga maggioranza (136 voti favorevoli e 27 contrari). (QUOTIDIANO NAZIONALE)