Mario Draghi avverte l’Europa: produttività ferma, stipendi bassi e spese in aumento

Mario Draghi avverte l’Europa: produttività ferma, stipendi bassi e spese in aumento
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QuiFinanza ECONOMIA

Mario Draghi, ex presidente della Bce e anche ex premier italiano, ha parlato a Parigi al Cepr con la schiettezza che lo contraddistingue. Al centro del suo discorso, la società europea e le sue trasformazioni, in un momento storico in cui nulla può essere dato per scontato. I suoi commenti spaziano dalle fragilità del modello economico attuale alle possibili strade per garantire un futuro più stabile e prospero. (QuiFinanza)

Su altri giornali

La Commissione Europea ha cercato di influenzare le opinioni politiche nei Paesi Bassi con una campagna di micro-targeting su X. A “certificarlo” un provvedimento destinato a passare alla storia dell’EDPS, l’European Data Protection Supervisor, su ricorso di Nyob. (Agenda Digitale)

L'EDPS smaschera la Commissione Europea per il trattamento illegittimo di dati personali su X, rivelando una grave violazione delle norme sulla protezione dei dati attraverso tecniche di targeting discriminatorie e prive di base giuridica (Agenda Digitale)

La sintesi – brutale – del discorso che Mario Draghi ha tenuto domenica al Center for Economic Policy Research di Parigi sta tutta qui. A questo simposio di economisti, il più importante evento di questo tipo in Europa, Draghi ha fatto un passo in avanti rispetto al Piano per la competitività presentato a settembre: in quel dettagliato e ampio report, chiesto dalla Commissione europea, l’ex presidente della Bce e presidente del Consiglio ha evidenziato le aree in cui l’Europa deve intervenire per riuscire a ripartire (essenzialmente l’innovazione, la competitività sostenibile, la riduzione della dipendenza dall’estero) e ha indicato come fare; domenica, invece, Draghi è andato più in profondità sulle cause della crisi attuale. (Avvenire)

Draghi, i conti e la prudenza di Giorgetti

Diciamolo subito: Mario Draghi ha ragione, l’Unione europea s’è incartata per decenni in un modello che è insieme anti-popolare e autolesionista. (Il Fatto Quotidiano)

Il comunicato contro il condono delle multe ai non vaccinati dimostra che l’Accademia ha sposato le surreali tesi di virostar & Co. invece d’analizzare la realtà. (La Verità)

Ci sono due modi di approcciare il problema della manovra di fine anno, la prima del settennato in cui l’Italia si è impegnata a ridurre sensibilmente il debito (attualmente oscillante sui tremila miliardi). (La Stampa)