L’Europa impossibile di Mario Draghi

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Contropiano ECONOMIA

L’Europa è alla frutta. Potrebbe essere questa la sintesi dell’intervento di Mario Draghi al Simposio annuale del Centre for economic policy research (Cepr). A Parigi. E come sempre bisogna constatare che non modifica il suo tono oracolare nonostante che, del modello economico fin qui adottato, proprio lui sia stato un pilastro autorevole anche sul piano operativo (otto anni alla presidenza della Bce, nonché un passaggio rilevante da primo ministro italiano. (Contropiano)

Ne parlano anche altri media

La Commissione Europea ha cercato di influenzare le opinioni politiche nei Paesi Bassi con una campagna di micro-targeting su X. A “certificarlo” un provvedimento destinato a passare alla storia dell’EDPS, l’European Data Protection Supervisor, su ricorso di Nyob. (Agenda Digitale)

L'EDPS smaschera la Commissione Europea per il trattamento illegittimo di dati personali su X, rivelando una grave violazione delle norme sulla protezione dei dati attraverso tecniche di targeting discriminatorie e prive di base giuridica (Agenda Digitale)

E però l’attuale conferenziere, lo stimato autore di rapporti ed ex quasi tutto pecca di eccessiva modestia quando si rappresenta come un passante che in quelle vicende non ha avuto parte alcuna: se ha … (Il Fatto Quotidiano)

I Lincei si occupino di scienza anziché far figuracce per attaccare la Meloni

A questo simposio di economisti, il più importante evento di questo tipo in Europa, Draghi ha fatto un passo in avanti rispetto al Piano per la competitività presentato a settembre: in quel dettagliato e ampio report, chiesto dalla Commissione europea, l’ex presidente della Bce e presidente del Consiglio ha evidenziato le aree in cui l’Europa deve intervenire per riuscire a ripartire (essenzialmente l’innovazione, la competitività sostenibile, la riduzione della dipendenza dall’estero) e ha indicato come fare; domenica, invece, Draghi è andato più in profondità sulle cause della crisi attuale. (Avvenire)

Ci sono due modi di approcciare il problema della manovra di fine anno, la prima del settennato in cui l’Italia si è impegnata a ridurre sensibilmente il debito (attualmente oscillante sui tremila miliardi). (La Stampa)

invece d’analizzare la realtà. Così come fece con le folli teorie sul cambiamento climatico.L’Accademia dei Lincei non è più quella dei tempi non dico di Galileo Galile... (La Verità)