Voci di tregua in Libano, ma scuole chiuse per le bombe

Voci di tregua in Libano, ma scuole chiuse per le bombe
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RSI Radiotelevisione svizzera ESTERI

A Beirut la situazione non permette più di tenere aperte le scuole. Anche domenica l’esercito israeliano ha effettuato pesanti attacchi aerei sulla periferia meridionale della città. In serata il ministro dell’Istruzione libanese Abbas Halabi ha annunciato in un comunicato “la sospensione dell’insegnamento in presenza” nelle scuole, negli istituti tecnici e negli istituti privati di istruzione superiore a Beirut e in alcune parti dei vicini distretti di Metn, Baabda e Shouf. (RSI Radiotelevisione svizzera)

Su altre testate

“Dobbiamo fare pressione sul governo israeliano e mantenere la pressione su Hezbollah per accettare la proposta degli Stati Uniti di un cessate il fuoco” in Libano. “Questa proposta è in attesa del via libera finale da parte del governo israeliano”, ha aggiunto. (LAPRESSE)

Afferma inoltre di aver lanciato droni su una base navale nel sud di Israele. Da mezzanotte in poi Hezbollah ha lanciato 150 razzi verso l’area di Tel Aviv e il nord di Israele. (Il Fatto Quotidiano)

L’emittente afferma che Netanyahu sta studiando come annunciarlo, intanto però il Libano sospende le lezioni in presenza nell'area di Beirut fino alla fine di dicembre. (Fanpage.it)

Tregua in Libano, accordo fatto per la tv pubblica israeliana. Ma gli attacchi non si fermano

Secondo l'emittente il primo ministro Benyamin Netanyahu sta studiando come spiegarlo all'opinione pubblica. Sempre secondo l'emittente, stasera il (Secolo d'Italia)

In Israele il mediatore americano Amos Hochstein – riferisce ancora la tv pubblica sul suo sito – ha avuto il via libera per procedere all’accordo. (CremonaOggi)

Tuttavia, il media libanese Lbci cita un commento del mediatore americano Amos Hochstein secondo il quale le notizie sul via libera che sarebbe stato dato da Israele «non sono accurate». Secondo l'emittente il primo ministro Benyamin Netanyahu sta ora studiando come spiegarlo all'opinione pubblica. (La Stampa)