Israele bandirà l’Unrwa dal proprio territorio. Critiche da Ue e Stati Uniti: “È insostituibile”
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Bruxelles – A testa bassa, il governo israeliano continua a prendere a picconate il diritto internazionale e le sue istituzioni. Dopo aver rigettato le raccomandazioni della Corte di giustizia internazionale, bollato il segretario generale dell’Onu come “persona non gradita” sul territorio nazionale, Tel Aviv chiude il cerchio e si prepara, entro tre mesi, a bandire definitivamente l’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati Palestinesi (Unrwa) da Israele e dai territori palestinesi occupati (EuNews)
La notizia riportata su altri media
Attualmente, opera in Giordania, Libano, Siria e territori palestinesi occupati e impiega oltre 31 mila persone. L'Unrwa è un'agenzia dell'Onu fondata nel 1949, dopo la guerra arabo-israeliana. (La Stampa)
Le due leggi vietano all’Unrwa di operare in Israele e di collaborare con dipendenti del governo israeliano. Due leggi approvate da Israele a larga maggioranza renderanno di fatto impossibile per l’Unrwa operare a Gaza e in Cisgiordania. (LifeGate)
Ne abbiamo sentito parlare molto dal 7 ottobre, il giorno in cui gli estremisti palestinesi hanno attraversato il confine e hanno assaltato i kibbutz israeliani. (ilmessaggero.it)
Le due leggi approvate, che entreranno in vigore tra 90 giorni, vietano all'organizzazione umanitaria dell'Onu di operare in Israele, Gerusalemme Est, Cisgiordania e Gaza, e dichiarano l'agenzia "organizzazione terroristica". (WIRED Italia)
Israele si compatta attorno a Benjamin Netanyahu e al suo Governo nella scelta di respingere dal Paese l'Unrwa, l'agenzia Onu per la Palestina. (Inside Over)
Al tempo stesso però il Parlamento stabilisce di mettere al bando le attività dell'Unrwa, l'Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l'occupazione dei profughi palestinesi nel vicino oriente accusata dagli israeliani di connivenza con Hamas, che condanna la legge approvata ieri affermando di ritenerla "parte della guerra sionista e dell'aggressione" contro i palestinesi. (Vatican News - Italiano)
