Test d’ingresso a Medicina, addio più vicino dopo l’ok del Senato alla riforma

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Il Sole 24 ORE INTERNO

A una quarantina di giorni dal via libera in commissione anche l’aula del Senato approva l’addio al test d’ingresso a Medicina. L’ok dell’assemblea, con 87 sì, 40 no e 18 astenuti, avvicina l’accantonamento del «test lotteria», come lo hanno definito la ministra Anna Maria Bernini e diversi esponenti della maggioranza nelle dichiarazioni di voto a Palazzo Madama. Per lo meno nella conformazione che ha assunto negli ultimi 25 anni, quella cioè di spartiacque tra chi poteva iscriversi a una facoltà ad accesso programmato nazionale per gli aspiranti camici bianchi e chi doveva invece optare per un piano B. (Il Sole 24 ORE)

Ne parlano anche altri giornali

L'approvazione dell'Aula con 87 voti a favore, 40 contrari e 18 astenuti L’Aula del Senato ha dato il via libera, con 87 voti a favore, 40 no e 18 astenuti, al disegno di legge sull’accesso ai corsi di laurea magistrale in Medicina e chirurgia. (LAPRESSE)

Con 87 voti favorevoli, 40 contrari e 18 astenuti, il Senato ha approvato il disegno di legge che modifica l’accesso ai corsi di laurea magistrale in medicina e chirurgia. Il provvedimento, che ora passa alla Camera, ha introdotto un nuovo sistema che elimina i quiz come modalità di selezione per l’ingresso a medicina, sostituendoli con un accesso programmato basato sui crediti accumulati durante il primo semestre. (Lettera43)

Test di Medicina abolito, cosa cambia e come funziona L'accesso al secondo semestre (Virgilio Notizie)

Medicina, addio al test d'ingresso a numero chiuso. Cosa cambia all'università

Il Ddl passa ora all’esame della Camera. (Sanità24)

A seconda di quanti saranno i posti disponibili, quest'anno erano poco più di 21 mila, coloro che sono in posizione utile potranno proseguire gli studi, gli altri potranno dedicarsi a discipline simili (biologia, biotecnologie, scienze motorie, per citarne alcune). (Corriere della Sera)

La soddisfazione del ministro dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini (il Giornale)