Mannaia sulle intercettazioni, primo Sì allo stop dopo 45 giorni.

Mannaia sulle intercettazioni, primo Sì allo stop dopo 45 giorni.
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Approfondimenti:
LA NOTIZIA INTERNO

Via libera al Senato al ddl Zanettin. E alla Camera Nordio difende l'arresto differito: scontro in aula con i 5 Stelle All’epoca d’oro del Papeete, i ministri suonavano ai citofoni chiedendo: “Scusi, abita qui lo spacciatore”. Ora, nell’era di Giorgia e del suo fedele ministro della Giustizia, Roberto Nordio, sono gli spacciatori a suonare ai citofoni, chiedendo “Abita qui il testimone che mi accusa?”. (LA NOTIZIA)

Se ne è parlato anche su altri giornali

La legge prevede che il limite temporale concesso ai pubblici ministeri per effettuare le intercettazioni sia prorogabile solo in casi molto particolari e in presenza di alcuni reati, per esempio quelli che riguardano la criminalità organizzata. (Today.it)

Tra Camera e Senato va in scena la Giustizia al contrario del governo Meloni e del suo Guardasigilli. (Il Fatto Quotidiano)

Giorni oscuri per la giustizia e la magistratura. Stretta su intercettazioni e arresti, mentre a Palermo la Lega si appresta a scendere in piazza per dare fisicamente solidarietà a Salvini sotto processo per Open Arms. (la Repubblica)

Stretta alle intercettazioni: tetto di 45 giorni. Iv vota con la maggioranza, protestano le altre opposizioni

I sì sono stati 83, 49 i contrari e un astenuto. (il Giornale)

Palazzo Madama ha dato il via libera al disegno di legge presentato da Pierantonio Zanettin, esponente di Forza Italia: prevede di limitare gli ascolti a una durata totale 45 giorni, con proroghe possibili solo quando dalle captazioni emergono nuovi elementi. (Il Fatto Quotidiano)

Approvato nell'aula del Senato con 83 sì, 49 no e 1 astenuto il disegno di legge del forzista Pierantonio Zanettin che fissa un termine di 45 giorni alle intercettazioni. Il provvedimento, fortemente contestato dalle opposizioni, ad eccezione di Italia Viva che vota a favore del testo insieme alla maggioranza, passa ora alla Camera per l'approvazione definitiva. (la Repubblica)