Gualtieri nel mirino per i fondi alla manifestazione "Una piazza per l’Europa"
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La bufera politica che sta investendo il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, non accenna a placarsi. Al centro delle polemiche c’è il finanziamento di 270mila euro erogato dal Campidoglio per la manifestazione "Una piazza per l’Europa", svoltasi lo scorso 15 marzo in piazza del Popolo. L’evento, promosso da vari sindaci tra cui lo stesso Gualtieri, è stato organizzato in risposta all’appello lanciato dal giornalista Michele Serra sulle pagine di Repubblica. Tuttavia, ciò che ha scatenato il malcontento, soprattutto tra le fila di Fratelli d’Italia, è la provenienza dei fondi: denaro pubblico utilizzato per un’iniziativa che, secondo i critici, avrebbe avuto una connotazione politica di parte.
FdI ha portato la protesta direttamente in Aula Giulio Cesare, esibendo uno striscione con la scritta «Gualtieri vergogna Capitale» e lo slogan «Roma libera». Il partito guidato da Giorgia Meloni ha chiesto le dimissioni del sindaco, accusandolo di aver utilizzato risorse comunali per sostenere un evento che, a loro dire, non rappresentava l’intera cittadinanza ma solo una parte politica. Gualtieri, dal canto suo, ha ribadito la regolarità dell’operazione, sottolineando che il Comune era tra gli organizzatori e che la manifestazione, a favore dell’Europa, aveva un carattere bipartisan.
Le critiche, però, non si sono limitate alle opposizioni. Anche Matteo Salvini, leader della Lega e ministro dei Trasporti, è intervenuto sulla questione. Durante l’inaugurazione del ponte dell’industria a Roma, Salvini ha dichiarato: «Io da segretario di partito non ho mai fatto manifestazioni finanziate da enti pubblici. Se devo organizzare un congresso della Lega o una manifestazione del centrodestra, ce la paghiamo noi». Secondo il ministro, i cittadini non dovrebbero sostenere i costi di eventi che, a suo avviso, hanno una chiara matrice politica.
Intanto, il caso ha assunto una dimensione giudiziaria. Sono stati presentati nuovi esposti per chiarire le modalità con cui sono stati stanziati i fondi e per accertare eventuali irregolarità. L’inchiesta, ancora in corso, potrebbe portare a sviluppi significativi, soprattutto in un contesto politico già teso come quello romano.
Nel frattempo, Italia Viva ha organizzato un flash mob in via Livorno 20, luogo simbolo della resistenza antifascista, dove nel 1944 fu ucciso l’intellettuale Eugenio Colorni. L’evento, che si è svolto oggi pomeriggio, aveva l’obiettivo di difendere i valori europei e ribadire l’importanza dell’eredità lasciata dai padri fondatori dell’Europa unita. Un chiaro riferimento alle recenti dichiarazioni della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, sul Manifesto di Ventotene, considerato da molti un pilastro del progetto europeo.