Gli stupratori della porta accanto
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La Francia e il mondo intero celebrano Gisèle Pelicot, la donna che per almeno dieci anni è stata stuprata, mentre giaceva incosciente, da decine di sconosciuti assoldati su internet dal marito, Dominique Pelicot, il quale filmava poi gli incontri, li catalogava e li conservava. Viene celebrata la forza di questa settantaduenne, la quale per caso ha scoperto che il coniuge, con cui stava da una vita e con cui aveva avuto tre figli, la drogava e poi la faceva abusare da estranei contattati su un sito internet: quando l’orrore le è stato mostrato dalla polizia, che aveva ritrovato i filmati degli stupri, lei non si è nascosta, ma ha voluto che il processo fosse dibattuto a porte aperte e, di fronte all’indicibile, ha detto che non era lei a doversi vergognare, bensì gli uomini che avevano approfittato del suo corpo inerte e inerme. (L'Unione Sarda.it)
Se ne è parlato anche su altri giornali
Una prassi talmente ben collaudata da ispirare uno dei 50 stupratori che ha pensato di drogare la propria di moglie offrendola pure a Dominique Pelicot. La violenza subita per oltre dieci anni da Gisèle Pelicot non è risarcibile né riparabile. (il manifesto)
Una storia che non può non lasciare il segno in ognuno di noi per la sua crudezza. L'ordinarietà delle violenze subite e di coloro che le violenze le hanno commesse e perpetrate. (DiLei)
E’ uno tra i processi per stupro con più condanne, perlomeno in un luogo dove non si sta consumando una guerra, e resterà nella storia di un crimine che solo la forza delle donne ha tratto dalla pietra che lo ha custodito e occultato, la cultura dello stupro, scolpendo un’altra verità con la loro parola. (Il Fatto Quotidiano)
Anche se si è chiuso il processo di Gisèle Pelicot, stuprata e filmata da incosciente per circa 10 anni dal marito e da sconosciuti contattati da lui, rimangono delle ombre sulla famiglia. A riportarlo oggi è il Corriere della Sera, parlando dei sospetti dei figli Caroline, 45 anni, David (50) e Florian (28). (Open)
PUBBLICITÀ Dopo il verdetto della scorsa settimana nel processo per lo stupro di massa di Mazan che ha fatto notizia a livello internazionale, si sono moltiplicate le chiamate a un call center situato in un ospedale di Parigi (Aphp). (Euronews Italiano)
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