La Germania affonda i conti europei
Articolo Precedente
Articolo Successivo
Wolfgang Münchau, per anni editorialista principe del Financial Times, ha recentemente pubblicato il suo ultimo libro sulla Germania, intitolato semplicemente "Kaput". Secondo Münchau, l'economia tedesca non sta attraversando una fase transitoria o una crisi passeggera, ma un declino terminale. Questo declino, pur non essendo drammatico come quello di altre nazioni, segna la fine di un modello economico che aveva le sue radici nel Wirtschaftswunder, il miracolo economico di 70 anni fa.
La crisi tedesca, che solleva interrogativi molto precisi per i tedeschi riguardo alla loro identità, alle loro alleanze e alle loro competenze, è una crisi che si oppone all'influenza del digitale in uno scenario dominato dagli Stati Uniti. La Commissione europea ha recentemente certificato il cappottamento dell'economia tedesca, stimando che anche quest'anno la Germania resterà prigioniera della recessione, con un calo del PIL dello 0,1% dopo il -0,3% del 2023.
Una volta, la Germania aveva lo Sturm und Drang, ma ora che l'impeto teutonico si è dissolto, resta solo la tempesta. Questa crisi ha insinuato nei gangli politici ed economici del Paese una situazione di stallo, con un governo caduto per lo stato dell'economia. Matthias Müller, ex CEO di Volkswagen AG, ha recentemente affermato che se Grillo desidera entrare in politica, dovrebbe creare un partito e candidarsi alle elezioni per vedere quanti voti può ottenere, un'affermazione che ricorda la "Prima Profezia di Fassino" del 2009.
La Germania sta vivendo una crisi economica che non è solo una fase transitoria, ma un declino terminale che segna la fine di un modello economico radicato nel miracolo economico di 70 anni fa.