Neonato morto a Bari, parla il tecnico della culla termica: «Nessun contratto di manutenzione, solo riparazioni. Era don Antonio a controllare»
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«Io non ho un contratto di manutenzione e non ho nemmeno un registro degli interventi, intervengo a chiamata. Era don Antonio Ruccia che si occupava della culla, era lui che provava e controllava» sono queste le prime parole pronunciate telefonicamente ai microfoni di Storie Italiane, da Vincenzo Nanocchio il tecnico indagato col prete a Bari per l’omicidio colposo del neonato abbandonato in culla ma trovato morto. (La Gazzetta del Mezzogiorno)
Se ne è parlato anche su altre testate
Nei giorni precedenti al drammatico ritrovamento, il quartiere di Poggiofranco era stato colpito da un black out che aveva richiesto l'intervento di un tecnico. Sarebbe morto per ipotermia il neonato abbandonato nella culla termica della chiesa di San Giovanni Battista a Bari e ritrovato senza vita lo scorso 2 gennaio. (Today.it)
Emergono nuovi particolari dall’autopsia eseguita dal medico legale Biagio Solarino sul neonato trovato morto nella culla termica della parrocchia di San Giovanni Battista lo scorso 2 gennaio a Bari. Il piccolo era sottopeso, fortemente disidratato e trascurato. (norbaonline.it)
Il neonato, nato presumibilmente a termine e del peso di 2 chili e 800 grammi, potrebbe non essere stato partorito in ospedale, anche se questa rimane solo un’ipotesi. (StatoQuotidiano.it)
Sono i nuovi particolari che emergono dall’autopsia compiuta sul neonato, che sarebbe morto orientativamente per ipotermia, cioè di freddo, anche se per stabilirlo con certezza serviranno i risultati degli esami istologici. (TeleRama News)
Il piccolo trovato senza vita il 2 gennaio scorso, nella culla per la vita della chiesa San Giovanni Battista (LAPRESSE)
"Il sensore funzionava. Con queste parole, il tecnico Vincenzo Nanocchio , durante l'intervista telefonica a... (Virgilio)