Sharon Verzeni non si è difesa: i risultati dell'autopsia

Sharon Verzeni non si è difesa: i risultati dell'autopsia
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TGLA7 INTERNO

La donna di Terno d'Isola è stata uccisa con quattro coltellate I primi esiti dell’autopsia sul corpo di Sharon Verzeni svelano che la donna di Terno d’Isola non si è difesa dal suo assassino. Dai risultati dell’esame svolto dal medico legale Matteo Marchesi presso l’ospedale Papa Giovanni XXIII si evince che a uccidere Sharon sono state quattro coltellate, di cui tre mortali, inferte in profondità con una lama strutturata: una al petto e le altre alla schiena. (TGLA7)

Su altri giornali

Così Bruno Verzeni, il padre di Sharon, accoltellata a morte lungo una strada a Terno d’Isola, in provincia di Bergamo. Al momento, rimane un fitto mistero sui responsabili dell’omicidio, e sulle cause. (StatoQuotidiano.it)

Le indagini per risolvere il mistero dell'omicidio di Sharon Verzeni si dividono tra l'analisi di immagini che avrebbero potuto immortalare il momento in cui la 33enne è stata accoltellata in via Castagnate e la ricerca approfondita di un dettaglio della vita privata che aiuti a dipanare la matassa. (leggo.it)

A quell’ora, quando il responsabile dell’Unità di Medicina legale Matteo Marchesi si appresta a terminare l’autopsia, tre figure imboccano il vialetto, strette l’una accanto all’altra, come a farsi coraggio reciprocamente. (Corriere Bergamo - Corriere della Sera)

Le coltellate, l’arma sparita e le due sagome in strada. I misteri dell’omicidio di Sharon

I carabinieri stanno acquisendo le riprese delle telecamere comunali e dei privati della zona. L'assassino, tenendo presumibilmente conto dell'assenza di telecamere nel punto in cui è avvenuta l’aggressione, potrebbe avere raggiunto il luogo del delitto a piedi. (RTL 102.5)

La donna aveva addosso ancora il cellulare e aveva lasciato a casa il portafogli , dunque difficilmente potrebbe essere rimasta vittima di una rapina finita male. (Gazzetta del Sud)

Il luogo dell’omicidi… Un giallo di difficile soluzione quello su cui lavorano senza sosta da 96 ore i carabinieri del reparto operativo di Bergamo che non escludono nessuna pista. (La Stampa)