Foggia: operazione "Mari e Monti" contro il clan Li Bergolis, 39 arresti

Foggia: operazione Mari e Monti contro il clan Li Bergolis, 39 arresti
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Si è conclusa questa mattina una lunga indagine condotta congiuntamente della Polizia di Stato, Arma dei carabinieri e della Guardia di finanza contro i componenti del clan Li Bergolis, una... Leggi tutta la notizia (Virgilio)

La notizia riportata su altre testate

Il regime di alta sicurezza è inidoneo a contenere la pericolosità delle alte figure mafiose», ha detto in conferenza stampa a Bari il procuratore nazionale Antimafia, Giovanni Melillo. (La Gazzetta del Mezzogiorno)

C’è dentro di tutto: le minacce a una pattuglia di carabinieri forestali costretti a ripiegare sotto la minaccia di kalashnikov e mitragliette, il racconto dei ricavi del narcotraffico distribuiti “con la pala” e la promessa di sterminare un’intera famiglia rivale, compresi i bambini, fino a cancellarne il cognome dalla faccia della terra. (Il Fatto Quotidiano)

“ Ringrazio la Procura Nazionale Antimafia, la DDA di Bari e la Polizia, i Carabinieri e la Guardia di Finanza che con un'operazione congiunta hanno liberato i cittadini le terre del Gargano dalla presenza del temuto clan Li Bergolis, effettuando trentanove arresti. (PRESS REGIONE)

Il pentito Raduano racconta la mafia garganica: «Quella volta che minacciammo i forestali con i kalashnikov»

È la prima volta che una indagine antimafia della Direzione Distrettuale Antimafia di Bari vede il concomitante coinvolgimento della Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, dei Servizi Centrali e Interprovinciali di Carabinieri, Polizia e Guardia di Finanza e dei loro ulteriori organismi periferici. (RaiNews)

Monte Sant’Angelo. (StatoQuotidiano.it)

Un lunghissimo verbale di Marco Raduano, il pericoloso latitante che riuscì a scappare dal carcere di Badu e Carrus venendo acciuffato in Corsica, è tra gli elementi su cui si basa l’inchiesta della Dda di Bari. (La Gazzetta del Mezzogiorno)