Cimitero di Napoli, ossa a vista e furti anche nel “Quadrato degli uomini illustri”
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Il cimitero monumentale di Napoli è un coacervo di bellezza e immondizia, arte e degrado, memoria e dimenticanza. Ad ogni angolo tombe crollate e marmi a terra, in ogni viale vegetazione che aggredisce ogni cosa, dalle cappelle alle piccole tombe nascoste, dietro ogni tomba un cumulo di immondizia o un agglomerato di resti di bare e “lettini” accatastati e lasciati lì a marcire. Basta lasciare l’area centrale del cimitero per infilarsi in un mondo di impensabile orrore: loculi spaccati e scheletri a vista, povere ossa lasciate lì alla mercé di chiunque, all’assalto delle bestie (sia del genere umano che di quello animale). (ilmattino.it)
La notizia riportata su altre testate
Nei giorni in cui si ricordano tutti i santi e i defunti, il camposanto è più affollato del solito ma la “cartolina” che appare al visitatore, in certi punti, non è certamente edificante. (IL GIORNO)
La folla e il traffico degli anni passati al cimitero di Poggioreale per i giorni dei defunti sono un ricordo lontano. Anche ieri l’affluenza è stata esigua: «Ma è così ormai da tre anni, da dopo il Covid – racconta una venditrice di fiori – Questo cimitero è abbandonato, va in rovina, ci sono i resti dei morti a vista». (La Repubblica)
Non sono tanti, a dire il vero: a ribadirlo i fiorai, che lamentano un numero in calo di presenze. (RaiNews)
A fiumi sciamano per le strade, anche in centro storico, frequentatissima la chiesa dei Girolamini, tanti in coda per ammirare il Cristo Velato. La fontana del Carciofo, Palazzo Reale, piazza del Plebiscito, via Toledo: Napoli presa d'assalto dai turisti. (RaiNews)
A ventiquattr’ore dal giorno dedicato al ricordo dei defunti, il cimitero monumentale dell’Aquila presenta ancora diverse criticità. Anche se il Comune, dopo aver provveduto allo sfalcio delle erbacce che fino a pochi giorni fa occultavano anche le tombe più recenti, adesso annuncia nuovi investimenti di manutenzione ordinaria e straordinaria. (Il Centro)
Genova. Questo è quello che ancora una volta abbiamo visto attraversando il cimitero della Castagna, uno dei principali campisanti della città, all'interno del quale, no, non è sicuramente possibile riposare in pace. (Genova24.it)