Missili a Zelensky, Pd e Avs divisi. Si spacca anche il centrodestra
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La politica estera, in particolare il giudizio sulla commissione Ursula bis e il sostegno militare all’Ucraina, resta il tallone d’Achille del fronte progressista. Mercoledì la spaccatura in aula a Strasburgo sul nuovo governo Ue, col Pd a favore (tranne Marco Tarquinio e Cecilia Strada) mentre M5S e Avs hanno detto no. Ieri il replay sull’ennesima risoluzione di sostegno a Zelensky. Dove le divisioni sono state ancora più frastagliate e hanno riguardato anche la piccola delegazione di Avs. (il manifesto)
Su altri media
Dal punto di vista economico e anche militare. Una maggioranza piuttosto netta in cui, come sp… (la Repubblica)
"Il sogno dell'Europa si estende ai Balcani occidentali, all'Ucraina, alla Moldavia e oltre .... Ho visto e abbiamo visto l'impegno dei Balcani occidentali a riformarsi, a crescere a prepararsi a entrare nell'Unione Europea. (L'Unione Sarda.it)
Mentre sul campo la guerra continua, mentre Vladimir Putin si fa vanto di riuscire a produrre missili per dieci volte di più della Nato, a Strasburgo il Parlamento Europeo vota un’ennesima risoluzione sull’Ucraina, che ha valore solo simbolico e di posizionamento politico dei partiti e non decisionale per gli scarsi poteri affidati all’Eurocamera e perché in politi… (L'HuffPost)
Italiani in ordine sparso al Parlamento europeo sull’ennesima risoluzione che ribadisce il sostegno militare all’Ucraina. Stavolta esortando gli Stati membri a fornire a Kiev anche missili a lungo raggio per contrastare l’aggressione di Mosca. (La Stampa)
Il testo finale è stato sostenuto da Fratelli d’Italia, Forza Italia, da una parte del Pd e dal verde Ignazio Marino. Il Parlamento europeo ha approvato la risoluzione sul sostegno a Kiev – e sul via libera per l’utilizzo di missili a lungo raggio con obiettivi da colpire in territorio russo – ma la decisione ha diviso le forze politiche italiane. (Il Fatto Quotidiano)
L’ultima fu approvato un testo in cui era inserita la richiesta di un’attiva partecipazione da parte dell’Europa a un’iniziativa di pace, che portasse molto presto a un summit internazionale. Nella risoluzione a cui i gruppi stanno lavorando tutto questo è scomparso”. (Il Fatto Quotidiano)