L’auto al bivio, fra vincoli Ue, riarmo e concorrenza cinese
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Al Forum Automotive (l’incontro annuale che mette a confronto sui temi “caldi” dell’automobile alcuni dei più importanti esperti del settore) hanno tenuto banco le scelte strategiche dell’Unione europea sulla transizione ecologica, sull’ipotesi di riarmo del Continente e sulle modalità con la quale arginare la rampante concorrenza cinese: decisioni che avranno pesanti riflessi sulle case costruttrici, sull’occupazione e più in generale su tutto l’indotto di un comparto fondamentale per il nostro Paese e per tutta l’Europa. (AlVolante)
Ne parlano anche altre testate
Perché l’Europa continua a “dimenticare” di mettere, nero su bianco, nei propri documenti un riferimento chiaro e definitivo sull’impiego di biocarburanti nel trasporto pesante? Sono sempre più le persone che si stanno ponendo questa domanda. (TGCom24 - StradaFacendo)
Si possono riassumere così le decisioni della Commissione europea a sostegno dell’industria automobilistica. Il mese di confronto tra le parti in causa è servito principalmente per scongiurare le temutissime multe relative alle emissioni di CO2, che avrebbero pesato per 15-16 miliardi di euro sulle casse dei costruttori. (Veloce)
L’industria automobilistica europea è giunta a un punto di svolta cruciale. Se la svolta ne decreterà la fine della crisi o la sua fine, è ancora presto per dirlo. Il settore automobilistico in Europa contribuisce con 1 trilione di euro al PIL e dà lavoro a 13 milioni di persone. (Tech Princess)
La modifica introduce una maggior tolleranza per i produttori rispetto ai target di taglio delle emissioni. Meno multe e più flessibilità alle case automobilistiche nel raggiungimento dei target sul taglio delle emissioni. (Corriere della Sera)
Ieri era il d-day, il giorno in cui con procedura scritta la Commissione avrebbe dovuto approvare l’emendamento al regolamento che stabilisce le sanzioni. Iniziativa frutto anche del dialogo avviato con i costruttori. (la Repubblica)
Nemmeno lo strappo di Donald Trump con i dazi sulle auto è bastato a sbloccare l'impasse in Europa. Una fumata grigia che agita governi e industria, mentre Bruxelles resta trincerata nel silenzio. (Il Messaggero - Motori)