Cresce solo la fuga dall’Italia. Si cerca lavoro all’estero, il Paese è una palude
Articolo Precedente
Articolo Successivo
L’unica Italia che cresce è quella che ha scelto l’estero per vivere. Lo ripete da tempo la Fondazione Migrantes e lo ribadisce oggi presentando il nuovo Rapporto Italiani nel mondo , che da 19 anni fotografa la comunità dei connazionali all’estero, raccontandone i sogni, le speranze e – soprattutto – i cambiamenti. Una collettività che continua a crescere, come testimoniano i numeri: oggi sono 6,1 milioni i cittadini italiani residenti all’estero. (lanuovapadania.it)
Ne parlano anche altre fonti
Il 2,4% di chi è partito dall’Italia lo ha fatto dalla Basilicata che conta 146 mila e 142 persone iscritte all’Aire (Cronache TV)
“In fondo è arrivata la conferma di un trend inesorabile che a furia di partenze dalla nostra regione verso altre regioni italiane, ma soprattutto verso l’intero mondo, in particolare verso l’Europa che nonostante le crisi interne attrae sempre più, Regno Unito e Germania in testa, rischia di lasciarci con il cerino in mano e finire per bruciarci”. (Agenzia Internazionale Stampa Estero)
Forse adesso che le cifre sono più che tonde, anche il quadro complessivo risulterà più chiaro. Perché i numeri parlano da soli: nel nostro Paese risiedono 5,3 milioni di stranieri, mentre 6,1 milioni di italiani vivono all’estero. (Avvenire)
L’unica Italia che cresce è quella degli expat: dal 2020 il Paese ha perso circa 652 mila residenti, mentre si è ingrandita la comunità di chi ha deciso di andare a vivere fuori dai confini nazionali, che arriva oggi a contare oltre sei milioni di persone. (Il Mattino di Padova)
È questo il profilo medio degli italiani all’estero che nel 2023 è entrato a far parte della comunità dei nostri cittadini e delle cittadine residenti all’estero, composta oggi da oltre 6 milioni 134 mila unità, secondo quanto riportato dal nuovo Rapporto “Italiani nel mondo 2024” della Fondazione Migrantes della Cei. (FocuSicilia)
Siccome nella stragrande maggioranza dei casi si stabiliscono in paesi dell’Ue, l’uso del verbo “espatriare” o dell’espressione “andare all’estero” mi restituisce la sensazione che mi dà chi ricalcola i prezzi in lire. (La Stampa)