Tony Effe fuori dal Capodanno romano: davvero certi testi contribuiscono alla violenza?
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E’ di queste ore l’accesa polemica scaturita dalla decisione dell’amministrazione comunale di Roma di escludere Tony Effe dal concerto di capodanno per via dei testi di alcuni suoi brani considerati misogini, sessisti e portatori di incitamento alla violenza contro le donne. Una polemica che non accenna a placarsi anche per via del fatto che Mahmood e Mara Sattei, colleghi di Tony Effe, hanno deciso di disertare a loro volta la kermesse per solidarietà nei confronti dell’amico e cantante, mettendo a serio rischio l’effettivo svolgimento del concertone al Circo Massimo per via della difficoltà di reperire altri artisti di fama in sostituzione di quelli inizialmente previsti. (Il Fatto Quotidiano)
Su altri media
La sua esclusione non ha mancato di sollevare un polverone mediatico che va oltre la semplice cancellazione di un’esibizione. Il Concertone di Capodanno a Roma si svolgerà senza la presenza di Tony Effe. (DiLei)
Emma, ad esempio, scrive su Instagram: “Trovo che sia veramente un brutto gesto escludere Tony Effe dal concerto di Capodanno a Roma privando un ragazzo dell’occasione di esibirsi nella sua città. (Radio 105)
È bufera social contro gli artisti che hanno espresso solidarietà a Tony Effe, il rapper escluso dal concerto di Capodanno al Circo Massimo di Roma dopo giorni di polemiche. (Adnkronos)
Concerto di Capodanno a Roma: Tony Effe verso il Palaeur A quanto risulta all’Adnkronos lo show di TonyEffe ci sarà eccome. Il trapper si prepara a salire per conto suo, come ha già fatto con successo qualche mese fa, sul palco del Palaeur e, considerato il clamore della vicenda, si preannuncia un altro soldout da record. (ilmessaggero.it)
"Lo scorso 2 dicembre, il programma Striscia la notizia, in seguito all'annuncio dei cantanti in gara al prossimo Festival di Sanremo - scrive Gasparri in una nota - ha richiamato l'attenzione sulla presenza di alcuni rapper-trapper, tra i quali Emis Killa, Fedez, Tony Effe e Guè Pequeno, i cui nomi emergono anche nelle carte dell'inchiesta sulle infiltrazioni della 'ndrangheta nelle curve dello stadio San Siro. (fcinter1908)
L’hashtag #TonyEffe è in tendenza, con accuse rivolte ai colleghi che hanno fatto quadrato intorno al rapper romano: “Non osare mai più parlare di femminismo e di diritti delle donne”, scrive una utente ad Emma Marrone, che replica infuriata: “Mamma mia che despota. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)