Ultras, il caso arriva a Sanremo. Interrogazione Gasparri: “4 cantanti in gara amici di Lucci”

Ultras, il caso arriva a Sanremo. Interrogazione Gasparri: “4 cantanti in gara amici di Lucci”
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Il presidente dei senatori di Forza Italia Maurizio Gasparri ha presentato una interrogazione al ministro della Cultura Alessandro Giuli e una ai vertici Rai riguardo la presenza a Sanremo dei rapper legati al capo ultrà rossonero Luca Lucci. "Lo scorso 2 dicembre, il programma Striscia la notizia, in seguito all'annuncio dei cantanti in gara al prossimo Festival di Sanremo - scrive Gasparri in una nota - ha richiamato l'attenzione sulla presenza di alcuni rapper-trapper, tra i quali Emis Killa, Fedez, Tony Effe e Guè Pequeno, i cui nomi emergono anche nelle carte dell'inchiesta sulle infiltrazioni della 'ndrangheta nelle curve dello stadio San Siro (fcinter1908)

La notizia riportata su altri giornali

Una scelta, quella del Sindaco Roberto Gualtieri, che ha scatenato reazioni contrastanti, da chi applaude il provvedimento a chi lo critica come un atto di censura. Il Concertone di Capodanno a Roma si svolgerà senza la presenza di Tony Effe. (DiLei)

Emma, ad esempio, scrive su Instagram: “Trovo che sia veramente un brutto gesto escludere Tony Effe dal concerto di Capodanno a Roma privando un ragazzo dell’occasione di esibirsi nella sua città. (Radio 105)

L’emergenza rifiuti, l’allarme sicurezza, le strade messe male, le opere a rilento, il robot spara-multe. Dopo l’esclusione del trapper Tony Effe per i suoi testi “sessisti”, hanno annunciato la loro rinuncia per solidarietà altri due artisti, Mahmood e la cantautrice Mara Sattei, denunciando una forma di censura verso il collega. (Nicola Porro)

Tony Effe fuori dal Capodanno romano: davvero certi testi contribuiscono alla violenza?

L'hashtag #TonyEffe è in tendenza, con accuse rivolte ai colleghi che hanno fatto quadrato intorno al rapper romano: "Non osare mai più parlare di femminismo e di diritti delle donne", scrive una utente ad Emma Marrone, che replica infuriata: "Mamma mia che despota. (Adnkronos)

L’hashtag #TonyEffe è in tendenza, con accuse rivolte ai colleghi che hanno fatto quadrato intorno al rapper romano: “Non osare mai più parlare di femminismo e di diritti delle donne”, scrive una utente ad Emma Marrone, che replica infuriata: “Mamma mia che despota. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)

E’ di queste ore l’accesa polemica scaturita dalla decisione dell’amministrazione comunale di Roma di escludere Tony Effe dal concerto di capodanno per via dei testi di alcuni suoi brani considerati misogini, sessisti e portatori di incitamento alla violenza contro le donne. (Il Fatto Quotidiano)