Siria e migranti, von der Leyen riattiva il bancomat per Erdogan

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ESTERI

La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha recentemente riattivato i finanziamenti per la Turchia, guidata da Recep Tayyip Erdoğan, in un contesto di relazioni diplomatiche tese e complesse. Questo gesto, che segue il controverso episodio del 'Sofagate', in cui von der Leyen fu costretta a sedersi su un divano durante un incontro ufficiale, segnala un tentativo di ripristinare la cooperazione tra l'Unione Europea e la Turchia. Charles Michel, che all'epoca non intervenne per correggere l'incidente, non è più presidente del Consiglio europeo, lasciando spazio a nuove dinamiche politiche.

Nel suo discorso al Parlamento europeo, von der Leyen ha sottolineato l'importanza di rivedere le sanzioni settoriali imposte alla Siria, al fine di facilitare la ricostruzione del paese devastato dalla guerra. Tuttavia, ha precisato che qualsiasi allentamento delle sanzioni sarà condizionato da progressi concreti verso un processo politico inclusivo. Questo approccio mira a bilanciare la necessità di assistenza umanitaria con la pressione per riforme politiche significative.

Parallelamente, la questione dei migranti continua a essere un tema centrale nelle politiche europee. Von der Leyen ha proposto misure per rendere più efficaci i rimpatri e per definire rapidamente i paesi terzi sicuri, in risposta alle difficoltà incontrate dai centri per migranti in Albania. Questi centri, voluti dal governo italiano, si sono trovati bloccati nella definizione dei criteri di sicurezza, complicando ulteriormente la gestione dei flussi migratori.

Nel frattempo, in Medio Oriente, la situazione rimane tesa. Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha dichiarato che le forze israeliane rimarranno sul Monte Hermon fino a quando non sarà raggiunto un accordo.