42TFF – Ornella Muti e Michele Placido a sostegno della Ricerca sul Cancro
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Martedì 26 novembre alle ore 18:00, presso il Cinema Romano, Ornella Muti e Michele Placido saranno insieme al Torino Film Festival per presentare una pietra miliare della loro carriera, Romanzo Popolare. L’opera, di Mario Monicelli, ha permesso ai due artisti di condividere il set cinquant’anni fa e ha regalato loro un enorme successo. Prima della proiezione, ai due divi indiscussi del cinema italiano, sarà consegnata la Stella della Mole. (Torino Film Festival)
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In occasione dei 50 anni di «Romanzo Popolare», il film di Mario Monicelli che lo ha consacrato al grande cinema, Michele Placido, allora 28enne, restituisce attraverso un'intervista al Corriere della Sera le atmosfere vissute sul set passando da aneddoti di vita: il bacio (seguito da uno schiaffo) a Ornella Muti, il provino in dialetto pugliese e il suo passato da seduttore ormai alle spalle. (leggo.it)
Prima della proiezione, ai due divi indiscussi del cinema italiano, sarà consegnata la "Stella della Mole". (Movieplayer)
E rievoca la sua carriera, dal provino con Visconti alla stroncatura di Nanni Loy, il rimpianto di non aver girato con Fassbinder, la Piovra festeggiata in tutto il mondo, compresa la folla della Piazza Rossa, la crisi, il debutto da regista. (la Repubblica)
Oggi come allora eccoli gli operai “terroni” di Lambrate, protagonisti di uno dei capolavori della storia del cinema italiano, in queste ore celebrato al 42esimo Torino Film Festival. (Il Fatto Quotidiano)
Michele è il poliziotto, Ugo Tognazzi l’operaio milanese che sposa Ornella Muti. «Era molto corteggiata — racconta Placido, ospite del Torino Film Festival — e segretamente incinta. (Corriere della Sera)
Anche se in modi diversi, Michele Placido e Ornella Muti alla fine su una cosa sono del tutto d'accordo: viva il glamour. Inizia Placido facendo riferimento al 42/o Torino Film Festival che ha portato tante star in una manifestazione tradizionalmente declinata alla cinefilia: «Quest'anno, meno male, è ritornato il glamour. (La Stampa)