Il nucleare tra Iran e Usa: «Primi passi in avanti». Prossima tappa in Oman
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Dopo quattro ore di colloqui nell’ambasciata dell’Oman, tra Iran e Stati Uniti c’è un’aria di cauto ottimismo. La strada è lunga e gli ostacoli per raggiungere l’agognato accordo sul programma nucleare di Teheran sono molti. Ma l’incontro di Roma, «capitale di pace e dialogo» come l’ha definita il ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani, sembra avere avvicinato le parti e rafforzato l’idea di continuare il dialogo. (Il Messaggero)
Se ne è parlato anche su altri giornali
Dato che si sono dati appuntamento per sabato prossimo e, nel frattempo, «pr… Steve Witkoff, mediatore di fiducia di Donald Trump, e Abbas Araghchi, Ministro degli Esteri iraniano, si erano visti faccia a faccia per pochi minuti, il resto dei colloqui affidato alla premurosa intermediazione omanita. (La Stampa)
Nelle sale messe a disposizione dei negoziatori a Roma dall’ambasciatore del Sultanato dell’Oman, ieri, i protagonisti che vi sono entrati avevano alle spalle percorsi di vita vistosamente diversi. (Corriere Roma)
Min lettura "Questi colloqui stanno prendendo slancio e ora anche l'improbabile è possibile". È stato il ministro degli Esteri dell'Oman, Sayyid Badr Abulsaidi, ad avventurarsi nel giudizio più ottimista sulla seconda sessione dei colloqui indiretti tra Iran e Stati Uniti svoltasi ieri a Roma, ancora una volta con la mediazione del governo di Mascate. (Valigia Blu)

E dove si incrociano i destini precari di popoli in guerra. La sfida sul caso iraniano è assai più globale di quanto si pensi. Lo stato ebraico, soprattutto dopo la caduta di Bashar Assad in Siria e le sconfitte subite dagli alleati dell’Iran nella regione, da Hamas a Hezbollah agli Houthi yemeniti, è ancora più tentato dall’idea di scatenare un attacco diretto agli impianti nucleari di Teheran sospettati di lavorare per l’atomica. (Il Manifesto)
Sabato prossimo un nuovo e terzo summit in Oman, Paese che media le trattative. Dopo il vertice di Roma tra Usa e Iran sul programma nucleare di Teheran, le diplomazie dei due Paesi parlano di clima "costruttivo". (RaiNews)
Siamo riusciti a raggiungere una migliore comprensione sui principi e gli obiettivi. «I colloqui sono stati positivi, posso affermare che stiamo progredendo. (Il Manifesto)