“Abbiamo 150 mila euro a testa”. Le “mancette” non placano le tensioni
Articolo Precedente
Articolo Successivo
ROMA. Invoca ancora una volta la «compattezza» della sua maggioranza, Giorgia Meloni, ma lo fa prendendo la parola in Aula, alla Camera, di fronte ai banchi semideserti della Lega. Visibile imbarazzo nelle truppe della premier. Gli uomini dell’ala più dura di Fratelli d’Italia sono proprio rabbiosi. Un po’ per la “lesa maestà”, un po’ perché in quest’assenza plateale vedono la volontà di inviare un segnale minaccioso a Meloni, anche se proprio non capiscono quale possa essere. (La Stampa)
Ne parlano anche altri media
“Le esprimo solidarietà per i banchi della Lega vuoti. I deputati leghisti dicono che sono in ritardo a causa dei ritardi dei treni, oggi l’Italia è piena di chiodi…”. (Il Fatto Quotidiano)
Giacca rossa, il ministro degli Esteri Antonio Tajani alla sua destra (non c’è Matteo Salvini), la presidente del Consiglio prende la parola davanti a un aula semi vuota, soprattutto i banchi della Lega. (la Repubblica)
"Vedo i banchi della Lega vuoti. Botta e risposta, alla Camera, tra il leader di Avs Angelo Bonelli, che all'inizio della seduta sulle conclusioni del Consiglio Ue ha ironizzato sulla scarsa presenza di esponenti del Carroccio in aula, e la premier Meloni. (Secolo d'Italia)
La scusa dei treni in ritardo rende peraltro la questione anche paradossale visto che il ministro dei trasporti è proprio Salvini. Troppi per non essere un problema politico e un segnale preciso. (Radio Popolare)
Puntuali, energiche, a tutto campo le comunicazioni della premier Giorgia Meloni nell'aula di Montecitorio in vista del Consiglio europeo del 19 e 20 dicembre. (Secolo d'Italia)
La premier Giorgia Meloni parla della guerra in Ucraina alla Camera, ricordando la linea di credito da 50 miliardi per Kiev, «un prestito che sarà presto erogato», si è trattato di «un successo della presidenza italiana al G7». (Corriere della Sera)