Va in scena lo psicodramma leghista

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La Stampa INTERNO

Doveva scoppiare, prima o poi, lo psicodramma leghista. E l’aula della Camera ieri, convocata per le comunicazioni della premier sul Consiglio europeo era il palcoscenico ideale, e Salvini non se l’è fatto sfuggire. Dunque: assenza del vicepremier nonché leader della Lega dai banchi del governo. Assenza più o meno totale anche dei parlamentari, con il deputato Candiani che pronuncia un intervento… (La Stampa)

Ne parlano anche altri media

Qualche problema, interno alla maggioranza di governo, è andato in scena nell’aula di Montecitorio. Tutti a chiedersi nei banchi affollatissimi di FdI: «Dove stanno i leghisti? Già tornati nelle loro valli a cercare di riacciuffare i voti del Nord che ormai sono nostri?». (ilmessaggero.it)

Lo ha detto il senatore Udc Antonio De Poli, intervenendo in dichiarazione di voto, annunciando il voto favorevole di Civici d’Italia- Udc – Noi moderati -Maie sulla risoluzione di maggioranza sulle comunicazioni del presidente del Consiglio in vista del prossimo Consiglio europeo del 19-20 dicembre. (Civonline)

Alla prima riunione del Consiglio europeo, nella nuova legislatura, Giorgia Meloni si presenta con la voce ancora arrochita dai postumi del comizio finale ad Atreju, ma «con l'orgoglio» della «missione compiuta». (il Giornale)

Meloni si scalda solo sull’Albania e attacca il Pd. La Lega si fa aspettare

E personalizza la dialettica: il competitor non è più Giuseppe Conte, come era accaduto all’inizio … Giorgia Meloni si presenta alla Camera per le comunicazioni in vista del Consiglio europeo del 19 dicembre con poca voce e la voglia di punzecchiare gli alleati senza affondare troppo il coltello. (L'HuffPost)

La voce ancora non del tutto tornata dopo il discorso conclusivo ad Atreju che ha lasciato la premier afona e le espressioni di viso e corpo che lasciano trasparire ogni sua reazione. (Sky Tg24 )

Come sempre Giorgia Meloni dà il meglio nella pirotecnica replica, al termine della discussione generale a Montecitorio sulle sue rituali comunicazioni alla vigilia del Consiglio europeo, e il peggio nelle comunicazioni stesse. (il manifesto)