Vasco Rossi fa arrabbiare il governo. Il post per ricordare il padre: «Non ci crederai ma sono tornati». Mollicone: «Sillogismo falso»
Articolo Precedente
Articolo Successivo
Dopo le righe che hanno scatenato l'indignazione dei giornali filogovernativi e del presidente della Commissione Cultura alla Camera (di FdI) il rocker insiste e posta i tantissimi messaggi di stima ricevuti Vasco Rossi non molla. Nelle sue stories pubblica i tanti messaggi di sostegno che ha ricevuto e un editoriale di oggi su La Stampa in cui si cita del suo “caso”. «Sarà libero Vasco Rossi di ricordare suo padre senza che qualcuno del governo dica “eh però”? Pare di no». (Open)
Su altri media
Ieri, in occasione dei 45 anni della scomparsa, il rocker ha condiviso un post sul suo profilo Instagram con alcune foto del genitore, celebrandone la memoria e la scelta di opporsi ai nazifascisti dopo l’Armistizio dell’8 settembre 1943. (Rolling Stone Italia)
«Non ci crederai… ma sono tornati… lupi travestiti da agnelli… bulli. Ricordo ancora il tuo mezzo sorriso, caro papà… dolce e gentile… L'altra metà te l'avevano portato via i due anni di lager nazista a Dortmund che avevi dovuto scontare per non esserti voluto piegare alla barbarie del nazifascismo». (La Stampa)
Vasco “scrive” al papà: “Non ci crederai ma i fascisti son tornati, travestiti da agnelli” ROMA – “Il 31 ottobre del 1979 te ne sei andato piegato dalla fatica. Ricordo ancora il tuo mezzo sorriso, caro papà… dolce e gentile. (Dire)
Vasco Rossi sul ritorno di fascismo e nazismo Il commento di Giovanni Floris (Virgilio Notizie)
È destinato a far discutere il ricordo che Vasco Rossi ha fatto di suo padre, morto il 31 ottobre del 1979. (RagusaNews)
"Il 31 ottobre del 1979 te ne sei andato piegato dalla fatica. Ricordo ancora il tuo mezzo sorriso, caro papà... dolce e gentile... - scrive il rocker nel ricordare il padre - … (L'HuffPost)