Inizia oggi il processo a Puff Diddy: cosa rischia

Inizia oggi il processo a Puff Diddy: cosa rischia
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Inizia alle 16 italiane il processo Inizia oggi, all 16 italiane, il processo a Sean Combs, meglio conosciuto come Puff Daddy inizierà oggi alle 16.00, rinchiuso in carcere dallo scorso settembre, con accusa di traffico sessuale e racket. Il producer, nei giorni scorsi si era proposto di pagare una cauzione da 50 milioni di euro ma non è stato approvato, temendo che il rapper fuggisse. Tra le denunce, le ultime, che hanno fatto scalpore, quella dell’ex fidanzata Cassie Ventura, su cui ci sono video che dimostrano le violenze del cantante. (361 Magazine)

Se ne è parlato anche su altri media

Le novità sul caso Il processo per Sean Combs non è ancora cominciato, ma le denunce aumentano: 21 sono quelle ufficiali al momento, a queste bisogna aggiungere più di 100 dichiarazioni di donne e uomini che hanno segnalato abusi da parte del rapper (Adnkronos)

Gli Stati Uniti sono paralizzati da uno dei più grossi scandali degli ultimi anni che non riguarda solo il mondo musicale, ma tutta Hollywood e oltre. Tutti parlano di Sean Combs, in arte Puff Daddy. (Esquire Italia)

Dopo il secondo rifiuto dell'inserimento di una cauzione, i legali di Diddy hanno presentato una mozione in tribunale, accusando il governo degli Stati Uniti di alterare l'opinione pubblica nei suoi confronti. (Fanpage.it)

The Downfall of Diddy, cosa sappiamo del documentario e quando si potrà vedere in Italia

Sulle presunte violenze durante le famigerate feste del rapper è Intervenuta con una lunga lettera anche la madre 83enne: «Mio figlio non è un mostro» (Open)

Mentre in America si susseguono le denunce di abusi nei confronti dell'ex rapper, il mondo dello spettacolo è ormai pronto a mettere a nudo il sistema messo in atto da Combs. “La mia sensazione è che tutti quelli che lo circondavano avessero paura di lui”: parole di Tiffany Red, amica di Cassie Ventura, vale a dire l'ex moglie del produttore Sean Diddy Combs. (Skuola.net)

C'è un fatto che più di altri mi colpisce del caso P. Diddy (nella foto), ed è una sorta di marketing della violenza alla rovescia, una fenomenologia del carnefice giocata su opposti che ispirerebbero a chiunque pace, serenità, amicizia, o meglio ancora candore. (il Giornale)