Parla per la prima volta la madre di Saman: "Eravamo insieme, poi è sparita ma non l'ho uccisa"

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Dice di stare male, di essere distrutta dopo la perdita della figlia e soprattutto di non avere alcuna responsabilità nell'omicidio. Parla così, per la prima volta, Nazia Shaheen. È la madre di Saman Abbas, uccisa nella notte tra il 30 aprile e il 1 maggio 2021 a Novellara (Reggio Emilia) ad appena 18 anni e poi sepolta in una buca, dove è stata trovata un anno e mezzo dopo. I genitori sono stati condannati all'ergastolo per il delitto, mentre lo zio Danish Hasnain ha avuto una condanna a 14 anni. (Today.it)

Su altre fonti

La madre di Saman in aula, 'non sono stata io a ucciderla ' Ansa/Michele Lapini Shabbar Abbas, padre di Saman, afferma che il 29 aprile non è successo nulla e che la figlia è morta tra il 30 aprile e il 1° maggio 2021. (AltaRimini)

Bologna – “Non sono stata io a uccidere mia figlia.” Con queste parole, rotte dal pianto, Nazia Shaheen, madre di Saman Abbas, ha preso la parola oggi, 20 marzo 2025, nella quarta udienza del processo d’appello davanti alla Corte d’Assise di Bologna. (Il Giornale Popolare)

"Il 29 aprile non è stato fatto niente da nessuno, quello che è successo, è successo il 30, ma io non so, adesso, cosa è successo e cosa è stato fatto", ha detto il padre di Saman che poi ha aggiunto di aver appreso da Danish che "erano presenti lui e gli altri due, quindi penso siano stati loro tre". (Tiscali Notizie)

La madre giura di non averla uccisa e il padre dice che lui e la moglie l’hanno vista «svanire nel buio» davanti a casa. Shabbar Abbas e Nazia Shaheen, nel dicembre 2023, davanti al tribunale di Reggio Emilia, in primo grado erano stati condannati al massimo della pena. (ilmessaggero.it)

Lo fa sostenendo una tesi confermata poco dopo dal marito Shabbar Abbas che ieri, in Corte d’assise d’appello, ha invece puntato l’indi… Nazia Shaheen, madre della 18enne pachistana uccisa a Novellara (Reggio Emilia), per aver rifiutato un matrimonio combinato dalla famiglia, si difende in aula per la prima volta. (La Repubblica)

Nell'ultimo atto di giovedì scorso venne sentito il fratello di Saman, Ali Heider, per la seconda volta consecutiva. Poi, nel pomeriggio della terza udienza in aula Bachelet, le dichiarazioni spontanee dello zio Danish Hasnain, condannato in primo grado a 14 anni. (QUOTIDIANO NAZIONALE)