“Signor giudice…”: omicidi, boss e pentiti. Quando Corona prese la parola

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Livesicilia.it INTERNO

Le parole del boss scarcerato al processo PALERMO – “Signor Giudice, mi scusi, la mia precisazione era riguardo le dichiarazioni di Gaetano Fontana, del signor Gaetano Fontana, che conosco come i suoi fratelli, conoscevo suo padre, e conosco anche i suoi parenti, i Galatolo”. Nel processo di primo grado che si chiuse con la condanna (lo stesso nell’ambito del quale ieri, martedì 22 ottobre, la Corte di appello ha ordinato la sua scarcerazione) Giuseppe Corona fece lunghe dichiarazioni spontanee. (Livesicilia.it)

Ne parlano anche altre testate

Torna in libertà, Giuseppe Corona, condannato a 15 anni e 2 mesi in appello considerato il “re delle scommesse” all’Ippodromo, e che avrebbe svolto investimenti per le famiglie di Porta Nuova e di Resuttana, tra centri scommesse, compro oro e persino la vendita di preziosi al Monte dei Pegni. (BlogSicilia.it)

Leggi tutta la notizia (Virgilio)

Il boss Giuseppe Corona, condannato a 15 anni in appello, è stato scarcerato per decorrenza dei termini massimi di custodia cautelare: lo ha deciso la terza sezione della Corte d'appello di... (Virgilio)

Boss scarcerato, il centrodestra insorge contro “l’inerzia” dei giudici: “Vicenda scandalosa”

Giuseppe Corona era detenuto al carcere duro Ci sono a piede libero personaggi la cui appartenenza a Cosa Nostra è certa, altri come Corona con pesanti condanne in secondo grado, altri ancora che gli stessi associati mafiosi intercettati consideravano personaggi chiave per l’intera organizzazione. (Livesicilia.it)

Ufficialmente cassiere della Caffetteria Aurora, un bar di fronte al porto, Giuseppe Corona, 56 anni, considerato il reggente del mandamento di San Lorenzo scarcerato ieri per decorrenza dei termini massimi di custodia cautelare, era finito al centro di inchieste giudiziarie in quanto ritenuto uno degli uomini forti della riorganizzazione mafiosa dopo la morte di Totò Riina. (Giornale di Sicilia)

Una circostanza resa possibile dal fatto che la sentenza del 27 marzo scorso non è ancora stata depositata. Si tratta della seconda scarcerazione per decorrenza dei termini avvenuta in pochi giorni: poco più di una settimana fa, erano stati scarcerati nove boss trapanesi fedelissimi di Matteo Messina Denaro. (Secolo d'Italia)