Operazione antidroga, ecco i nomi dei 110 arrestati. Sequestri anche a Milazzo - Oggi Milazzo

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Custodia cautelare nei confronti di oltre 110 persone (85 destinatarie della custodia cautelare in carcere e 27 agli arresti domiciliari), di cui quattro a cura della Polizia Penitenziaria. E’ l’esito dell’operazione dei Carabinieri del Comando Provinciale di Messina che hanno dato esecuzione agli arresti in Sicilila, Calabria, in altre località del territorio nazionale e in Spagna, su ordinanze emesse dal GIP del Tribunale di Messina, su richiesta della Procura della Repubblica. (OggiMilazzo.it)

Ne parlano anche altri giornali

I pentiti accusano gli Iannello e scattano i sequestri delle concessionarie di auto tra Barcellona, Milazzo e Malaga (Tempo Stretto)

La Calabria era il canale preferenziale per approvvigionarsi di cocaina; per l’hashish si andava invece a Napoli, a Milano o addirittura fino in Spagna; poi c’era il canale dei Paesi Bassi da dove si faceva arrivare lo spice, una specie di cannabinoide sintetico dall’effetto psicotropo estremamente dannoso per la salute. (Eco della Locride)

I carabinieri del Comando provinciale di Messina hanno dato esecuzione, in Sicilia, Calabria, in altre località del territorio nazionale e in Spagna, a ordinanze di custodia cautelare nei confronti di 112 persone (85 destinatarie della custodia cautelare in carcere e 27 agli arresti domiciliari), di cui 4 a cura della Polizia penitenziaria (Gazzetta Jonica)

A Barcellona e Milazzo è allarme spice, la droga degli zombie acquistata sul dark web

Messina – E’ una organizzazione all’ingrosso che gestiva magazzini, consegne e corrieri che consegnavano merci non a singoli spacciatori ma a gestori di altre grosse piazze di spaccio e lavorava come una vera e propria azienda commerciale quella scoperta dai Carabinieri a Messina con la maxi operazione scattata stamane. (Tempo Stretto)

Un agente di polizia penitenziaria e un infermiere dell’Asp di Messina sarebbero diventati i pony express di sostanze stupefacenti e cellulari all’interno della casa circondariale di Barcellona Pozzo di Gotto. (MeridioNews - Edizione Sicilia)

“Fino a 15 anni fa a Barcellona la mafia non consumava e non trafficava in droga, per espressa decisione dei boss del clan del Longano. Tanto che la gran parte degli omicidi tra gli anni ’80 e i 2000 ha come movente proprio lo spaccio di droga non autorizzato dalla famiglia. (Tempo Stretto)