Operazione antidroga a Messina, il procuratore capo D'Amato: "L'organizzazione aveva acquisito credibilità"

Operazione antidroga a Messina, il procuratore capo D'Amato: L'organizzazione aveva acquisito credibilità
Messina INTERNO

Indagini portate avanti grazie ad intercettazioni, pedinamenti, sequestri e, abbiamo sentito, anche dell’apporto di alcuni collaboratori di giustizia. Il Procuratore Capo Antonio D’Amato ha ricostruito il lavoro svolto dal suo ufficio che ha portato ai 112 provvedimenti eseguiti questa mattina. D’Amato ha lanciato un allarme, quello del consumo di droga e ha sottolineato come le due organizzazioni avessero ormai acquisito una grande credibilità sul mercato internazionale. (Messina)

Ne parlano anche altre testate

Come lavorava l'organizzazione gestita dai Castorino e Abate, che spacciava droga per oltre 70 mila euro al giorno (Tempo Stretto)

Durante l’inchiesta è stato riscontrato anche questo aspetto. Ad evidenziarlo il procuratore aggiunto, Rosa Raffa, che ha sottolineato come l’attività delle organizzazioni si avvalesse di donne come corrieri. (Messina)

La droga per i pusher messinesi arrivava dalla Calabria: due diversi canali, «uno proveniente dalla zona tirrenica e l’altro dalla zona jonica». (Il Vibonese)

Sgominata organizzazione di narcotrafficanti con base a Messina, blitz dei carabinieri: 112 arresti

Dall’inchiesta della Dda siciliana emergono le figure di Gioacchino Cananzi e Antonio Strangio. Il primo avrebbe fornito cocaina ai siciliani dal 2021 (con l’inconveniente di un sequestro da 225mila euro), del secondo le indagini mostrano le cure per nascondere droga e denaro: lo smercio poteva fruttare più di 70mila euro al giorno La droga per i pusher messinesi arrivava dalla Calabria: due diversi canali, «uno proveniente dalla zona tirrenica e l’altro dalla zona jonica». (LaC news24)

La Calabria era il canale preferenziale per approvvigionarsi di cocaina; per l’hashish si andava invece a Napoli, a Milano o addirittura fino in Spagna; poi c’era il canale dei Paesi Bassi da dove si faceva arrivare lo spice, una specie di cannabinoide sintetico dall’effetto psicotropo estremamente dannoso per la salute. (Eco della Locride)

Le misure cautelari emesse dal Gip del Tribunale di Messina su richiesta della Procura (85 in carcere e 27 agli arresti domiciliari) ipotizzano - a vario titolo - i reati di associazione f… (La Repubblica)