La finta pazza da cui tutto è iniziato

La finta pazza da cui tutto è iniziato
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il manifesto INTERNO

Il giornalismo sotto copertura lo ha inventato una donna. Nel 1880 Nellie Bly, pseudonimo di Elizabeth Cochrane, si finse pazza per farsi internare nell’ospedale psichiatrico di Manhattan. Da dentro poté vedere e raccontare per il New York World di Joseph Pulitzer le condizioni in cui erano tenute le ricoverate. Donna era Barbara Ehrenreich, giornalista, scrittrice e attivista che per mesi lavorò in incognito per un’impresa di pulizie, esperienza raccontata in Una paga da fame: come (non) si arriva a fine mese nel paese più ricco del mondo. (il manifesto)

La notizia riportata su altre testate

E furibonde pochi anni fa le autorità nordcoreane quando la reporter americo-coreana Suki Kim pubblicò il suo reportage sulla vita a Pyongyang dove era riuscita a farsi assumere come professoressa di inglese. (Corriere della Sera)

Un giornalista può fingere di essere un militante di un partito, per conoscerne dall’interno le idee, le pulsioni e i sentimenti profondi? E ciò costituisce una preoccupante novità e un rischio per le democrazie, come sostenuto dal presidente del Consiglio sino a evocare pratiche di regimi autoritari e invocare un intervento del capo dello Stato? Il tema è serio: ogni associazione può ragionevolmente aspirare a che ciò che si dice nelle proprie riunioni resti all’interno dei partecipanti e non sia divulgato all’esterno. (Il Sole 24 ORE)

Non vi aspettate Humphrey Bogart col cravattino che esclama al telefono: «È la stampa, bellezza!» né Redford/Woodward in un garage scuro aspettando “Gola Profonda”. Semmai qualcuno si prenderà la briga di scrivere la storia di questi giorni visti da dentro, racconterà del caldo italiano di fine giugno, mitigato dall’aria condizionata che scontenta sempre un paio di persone. (Fanpage.it)

"Questa è politica fatta con altri mezzi. Non giornalismo"

Se dipendesse dal numero delle volte in cui è già successo, la risposta sarebbe semplice, ma non esaustiva, meglio cercarla fra leggi e sentenze, singolarmente rimaste finora fuori dal dibattito. (Corriere della Sera)

«Sì, concordo con loro, perché il metodo adoperato non ha nulla a che vedere con la libertà di stampa e di cronaca. Il professor Ludovico Mazzarolli, ordinario di Diritto costituzionale all'Università di Udine, a tutto campo sull'inchiesta di Fanpage su Gioventù nazionale. (il Giornale)

«Mi lasci fare una doverosa premessa: ogni forma di antisemitismo, anche ove sia malcelato all'interno di ritualità pseudo-goliardiche o da stadio va ritenuto intollerabile e sradicato senza indecisioni. (il Giornale)