Le mani di Erdogan sulla "nuova" Siria. Europa tagliata fuori
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Ci sono voluti tredici anni e passa, ma alla fine la Siria è tornata ad essere un protettorato turco. E il progetto del neo-ottomanesimo accarezzato dal presidente Recep Tayyp Erdogan fin dai primi anni di potere è diventato realtà. In tutto ciò quel che più stupisce è la miopia con cui l'Unione Europea si sta prestando ad avallare l'espansionismo di Ankara. Spedendo a Damasco il ministro degli esteri tedesco Annalena Baerbock e l'omologo francese Jean-Noël Barrot l'Ue - non solo legittima il nascente regime dell'ex leader di Al Qaida Ahmad al-Sharaa (alias Abu Mohammed Al Jolani) - ma avalla anche i disegni di Erdogan. (il Giornale)
La notizia riportata su altri giornali
Questo il messaggio emerso da un vertice nella capitale turca, durante il quale il ministro degli Esteri Hakan Fidan ha accolto il collega giordano Aymad Sayfadi, insieme a rappresentanti dei servizi segreti di entrambi i Paesi. (Il Dubbio)
Se vedremo un rischio in questo senso, prenderemo rapidamente le misure necessarie". Lo ha affermato il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, con un riferimento implicito alle rivendicazioni autonomiste delle zone nel nord della Siria sul confine turco, dominate dalle forze curde, ritenute da Ankara terroriste. (Tuttosport)
Donne rigorosamente col capo coperto, programmi scolastici condizionati dall’Islam, un monumento in centro tappezzato di slogan per la «liberazione» di Gerusalemme, ma soprattutto ovunque i segni dell’influenza turca: occorre venire a Idlib per indagare le radici e la politica del nuovo potere in Siria (Corriere della Sera)
Parlando dopo una riunione di governo ad Ankara, Erdogan ha anche minacciato di avviare una nuova operazione transfrontaliera in Siria contro le milizie curde nel caso in cui la Turchia si sentisse minacciata o rilevasse un rischio per l'integrità territoriale della Siria. (la Repubblica)
Lo ha affermato il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, con un riferimento implicito alle rivendicazioni autonomiste delle zone nel nord della Siria sul confine turco, dominate dalle forze curde, ritenute da Ankara terroriste. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
di governo Akp. La delegazione del partito turco di sinistra Dem, che a fine dicembre ha fatto visita al fondatore del Pkk Abdullah Ocalan in carcere, ha incontrato ieri alti rappresentanti del partito (il manifesto)