«Per la pace ci vuole coraggio e Netanyahu non lo ha avuto»

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Il Sole 24 ORE INTERNO

«I traumi per quanto dolorosi, si possono superare. Ma per parlare di pace ci vuole coraggio. Netanyahu ha dimostrato di non averne». Zeruya Shalev conosce bene il dolore, quello fisico e quello dell’anima. I suoi romanzi penetrano nel profondo dei personaggi, esplorano le parti più recondite del loro essere. Donano una voce alle loro sofferenze. Lei che nel 2004 venne coinvolta in un attentato kamikaze a Gerusalemme, riportando gravi ferite, non vede altra soluzione che il dialogo tra i due popoli, una strada che deve essere percorsa insieme. (Il Sole 24 ORE)

La notizia riportata su altre testate

GLI ATTACCHI Ma per tutta la giornata il Paese è stato tormentato da continui attacchi dal Libano (150 razzi degli Hezbollah), da Gaza (5 razzi M90 di Hamas, con una gittata di 90 chilometri) ed anche dallo Yemen con un missile terra-terra lanciato verso l’aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv, che ha brevemente interrotto il traffico aereo. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

La lingua della tragedia

Foto di yaman zaareer su Unsplash Si sta compiendo un anno dall’inizio del più sconvolgente, continuo, e apparentemente infinto massacro di cui l’Occidente, il mio mondo, è responsabile da quando sono nato, esattamente cinquantaquattro anni fa. (Minima&Moralia)