Modifica compagine sociale e concordato preventivo biennale

Modifica compagine sociale e concordato preventivo biennale
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Fiscal Focus ECONOMIA

Una SNC ad inizio dell’anno 2024 ha il capitale sociale suddiviso tra quattro soci. A febbraio 2024, 2 soci hanno ceduto le quote agli altri 2: tale modifica comporta una causa di non accesso al concordato CPB? È cambiata la compagine sociale, ma senza l'ingresso di nuovi soci. Risposta - La circolare n. 18/E del 17/9/2024, ribadendo quanto riportato dalla Relazione al D.Lgs. 108/2024, cd. decreto correttivo del CPB, ha chiarito che al fine scongiurare la possibilità che un soggetto aderisca ad una proposta di concordato definita per una tipologia di contribuente diversa da quella a cui appartiene realmente il soggetto, la variazione della compagine sociale di una società, ovvero di un’associazione di cui all'articolo 5 del TUIR entro il termine dell’accettazione della proposta di concordato, fissato in concomitanza con quello di invio dei modelli redditi 2024 (31 ottobre 2024), costituisce una causa di esclusione all’istituto in parola: ne preclude l’accesso. (Fiscal Focus)

Se ne è parlato anche su altri media

I contribuenti in possesso dei requisiti richiesti, possono beneficiare dell’agevolazione per il biennio 2025-2026 anche se non aderiscono al Concordato Preventivo 2024/2025: l’Agenzia delle Entrate ha fornito nuovi dettagli in forma di FAQ in relazione al CPB. (PMI.it)

L’Agenzia delle Entrate ha pubblicato delle nuove FAQ relative al concordato preventivo biennale per i contribuenti che applicano gli ISA (indici sintetici di affidabilità fiscale). (Diritto Bancario)

è causa di cessazione dal CPB anche il conferimento di una ditta individuale in società L’Agenzia delle Entrate ha fornito ulteriori chiarimenti riguardanti il Concordato preventivo biennale 2024 – 2025 per i soggetti ISA e concordato 2024 per i contribuenti forfetari. (Confartigianato Imprese Bologna Metropolitana)

Concordato, seconda chance nel 2025 per chi non aderisce entro il 31 ottobre

Ci sono però voci contrastanti di un’immediata riapertura dei termini, magari per due o tre settimane già a novembre. I conti si faranno alla fine, ovvero tra pochi giorni: il prossimo 31 ottobre scadranno i tempi previsti dal Governo per l’adesione al concordato preventivo biennale per imprese e partite Iva. (La Provincia di Cremona e Crema)

Un vademecum di prima valutazione. Un’indagine dei pro e contro in vista della scadenza del 31 ottobre. Un’occasione soprattutto per start up e PMI del settore tech e digital, dove la crescita è progressiva e il mercato stabile, oltre che per i contribuenti forfettari e per le aziende in espansione con una buona pianificazione fiscale. (Millionaire il mensile di business più letto)

Per i soggetti Isa che non aderiscono al concordato preventivo (Cpb) per il biennio 2024-2025 nessun sbarramento a un eventuale adesione per il biennio 2025-2026. (NT+ Fisco)