Arresti (59) tra il Vibonese e il Lametino, il procuratore: «Legati alla cosca Cracolici di Maierato, hanno occupato il posto lasciato libero dagli Anello»
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Il gruppo sarebbe stato particolarmente attivo nel traffico di sostanze stupefacenti e nello sfruttamento del settore boschivo. Dalle indagini emersi rapporti anche con clan crotonesi e di Rosarno. In carcere pure due carabinieri Associazione di tipo ‘ndranghetistico e associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti. Sono solo due dei reati contestati alle 59 persone arrestate stamattina nell’operazione coordinata dalla Dda di Catanzaro (Il Vibonese)
La notizia riportata su altri media
LAMEZIA TERME (CATANZARO) – Maxi blitz contro le cosche di ‘ndrangheta del lametino messo a segno dai carabinieri del comando provinciale di Catanzaro a conclusione di una inchiesta contro il traffico di stupefacenti e l’attività sul territorio svolto dalle ‘ndrine. (Quotidiano del Sud)
"La cosca Cracolici di Maida ha occupato gli spazi lasciati liberi dalla cosca Anello in seguito all'operazione Imponimento". Un territorio di espansione, quello del clan, che arrivava fino a Cortale, Lamezia e Girifalco un "territorio cerniera tra le province di Catanzaro e Vibo Valentia", ha spiegato il colonnello Giuseppe Mazzullo, comandante provinciale dei carabinieri di Catanzaro. (Il Piccolo)
OPERAZIONE ARTEMIS, L’ELENCO DEGLI ARRESTATI IN CARCERE ADONE Gianluca, nato a Lamezia Terme (CZ) 10/12/1974; BERTUCCI Bruno, nata a Catanzaro (CZ) il 16/12/1964; BUCCAFURNO Davide, nato a Genova (GE) il 18/12/1992; CAPPELLANO Bruno, nato a Catanzaro il 07.10. (Quotidiano del Sud)
«L'area interessata dall'inchiesta odierna riguarda il territorio compreso tra i comuni di Maida e Cortale, quindi l’area del Lametino al confine con il Vibonese. L’articolazione colpita oggi è infatti legata da rapporti di parentela con gli esponenti della cosca Cracolici di Maierato, già oggetto di precedenti procedimenti penali nell'ambito delle inchieste Rinascita e Imponimento». (LaC news24)
Agli indagati, cinquanta di quali sono finiti in carcere a nove ai domiciliari, i Gip presso il Tribunale di Catanzaro, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia locale, contesta a vario titolo le ipotesi di reato di associazione di tipo ‘ndranghetistico, associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, anche aggravata dalle modalità e finalità mafiose, e in ordine ad altri numerosi delitti, anche questi aggravati dalle modalità e finalità mafiose. (Eco della Locride)
Produzione e traffico di droga, ma anche il monopolio delle attivita’ economiche, soprattutto quelle legate al settore boschivo, e una grande capacita’ di controllare il territorio, anche grazie al “fiancheggiamento” di due esponenti delle forze dell’ordine, e di incutere timore nella popolazione al punto a riuscire a procurarsi false testimonianze nel caso di arresti degli affiliati: e’ questo il profilo della organizzazione di tipo ‘ndranghetista colpita questa mattina dall’operazione ‘Artemis’ con cui i carabinieri hanno dato esecuzione a 59 misure cautelari decise dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro (Il Dispaccio)