Trionfo Trump, quali errori ci sono dietro la sconfitta di Kamala Harris

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ESTERI

Alla luce della grave sconfitta di Kamala Harris nella corsa contro Donald Trump, gli analisti stanno esaminando i principali errori della campagna elettorale della democratica. Tra questi, la presenza ingombrante di Joe Biden, da cui Harris non ha preso le distanze, e il circo mediatico di cui si è circondata. Harris ha aspettato quasi un giorno prima di riconoscere la sconfitta, telefonando a Trump e poi parlando ai suoi sostenitori con un discorso a tratti grintoso, a tratti emozionato e teso, promettendo di continuare a combattere e assicurando il presidio dei valori democratici.

Il tailleur viola scuro indossato da Harris durante il discorso della resa è diventato un simbolo di resilienza. Nel cortile della Howard University di Washington DC, luogo simbolico dove si laureò nel 1986, Harris ha parlato poco dopo le 22 italiane di mercoledì, sottolineando l'importanza di non arrendersi mai e di continuare a cercare di rendere il mondo un posto migliore. Diversi democratici hanno espresso frustrazione nei confronti di Biden per non essersi ritirato prima dalla corsa, dando a Harris più tempo per convincere gli elettori.

Mentre la vicepresidente degli Stati Uniti ammetteva la sconfitta, alcuni dei suoi alleati puntavano il dito contro Biden, cercando di dare un senso alla disfatta. La campagna elettorale di Harris è stata caratterizzata da una serie di errori strategici e comunicativi che hanno contribuito alla vittoria di Trump. Gli analisti ritengono che la mancata presa di distanza da Biden e la gestione del circo mediatico abbiano giocato un ruolo cruciale nella sconfitta della democratica.